«Si entra in campo per vincere e faremo di tutto per centrare la qualificazione». Gattuso non ha dubbi. E’ teso ed in clima partita. Superare il turno sarebbe un’iniezione di fiducia – più che di adrenalina. «Le critiche sono meritate, perché in questo momento le cose non stanno andando bene. Ma la grande responsabilità è la mia che sono l’allenatore. Giusto che vengo massacrato io e spero che i ragazzi siano lasciati tranquilli». Ci mette subito la faccia, come il leader che deve proteggere tutto il resto della truppa. Certo, l’ambiente non aiuta. Al Maradona non dovrebbe esserci De Laurentiis, mentre di sicuro non ci saranno i tifosi a spingere gli azzurri e l’aria che tira attorno all’allenatore assomiglia molto a quella di una buriana. «C’è poco da dire ai tifosi. Stiamo attraversando un momento negativo, Stiamo facendo prestazioni al di sotto delle nostre possibilità e facciamo fatica a dare continuità ai risultati, ma indossiamo una maglia storica e rappresentiamo una città fantastica. Ora c’è poco da parlare: si devono fare i fatti. E i fatti sono i risultati. Quello che stiamo facendo non basta».
Il Mattino