“Crisi Napoli? È inutile girarci intorno, la crisi è profonda ed è difficile rimediare a questa situazione. Sicuramente Gattuso non è l’unico responsabile di questa annata – queste le parole di Christian Bosco, procuratore sportivo e presidente di IAFA, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio – ma va detto che da inizio stagione ha le idee poco chiare. A questo, poi, si sono aggiunti gli infortuni. Esonero? Cambiare giusto per il gusto di farlo, non ha senso. La mia suggestione sarebbe puntare a Gianfranco Zola, che ha lavorato come secondo con Sarri al Chelsea, per poi ricomporre la coppia alla guida del Napoli, l’anno prossimo. Questa è solo una mia idea. La frattura tra De Laurentiis e Gattuso è insanabile, quindi è giusto guardarsi intorno. Il calcio è figlio dei risultati: se dovesse arrivare un filotto di vittorie si potrebbe riscrivere tutto. In questa ottica, Napoli-Granada sarà fondamentale. Io non credo che tutti i calciatori azzurri siano diventati brocchi – ha proseguito Bosco a 1 Station Radio – dalla mattina alla sera. Sicuramente sono in pieno stato confusionale, sia loro che l’allenatore. Rino non è riuscito a trovare una quadra alla squadra, nonostante il suo grande impegno. È partito con il 433, poi è passato al 4231, infine addirittura la difesa a 3. Manca identità ed un’idea di gioco. Se guardiamo Roma e Atalanta, capiamo esattamente cosa chiedano Fonseca e Gasperini. Con Gattuso, invece, è sempre un punto interrogativo: non si sa mai come scenderà in campo e che gioco vorrà fare. Sarà molto importante capire chi sarà il prossimo allenatore per dare un mercato oculato. Se dovesse arrivare Juric abbiamo pochi giocatori che possono fare il suo gioco. Se dovesse tornare Sarri ho dei dubbi sull’utilizzo di Osimhen. Potrebbe essere Fonseca il prossimo allenatore del Napoli, ma questo dipende dal piazzamento in Champions. Altrimenti vedrei bene un Sarri-bis. Però non dimentichiamo che Maurizio, quando arrivò a Napoli, aveva tutti i calciatori provenienti dalla gestione Benitez. Minestra riscaldata? Non mi piace come termine. Io lo definirei ritorno che può portare positività o negatività. Giuntoli? Ho sempre dichiarato la mia stima nei suoi confronti, ma è chiaro che quando le cose vanno male, vanno tutti sul banco degli imputati. Il ds ha ancora 3 anni di contratto. Al momento ci sono silenzi tra le parti, quindi vediamo i risultati di questa stagione cosa ci diranno. Giuntoli è un grande professionista: nel caso in cui dovesse non sentire più la fiducia del presidente, si dimetterebbe. Percentuale di un ritorno di Sarri? 50%!”.
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