Fermo restando infortuni ed indisponibilità, la rosa del Napoli si è dimostrata incompleta e non omogenea per poter competere su più fronti e con impegni a distanza ravvicinata. La squadra, da inizio stagione, procede tra alti e bassi, esibendo spesso le sue fragilità difensive e le sue difficoltà a concretizzare le palle gol. Sono difetti sui quali Gattuso non è riuscito ad intervenire, a prescindere dai moduli utilizzati. Sono emersi i limiti dei centrocampisti. Fabian è rimasto una bella promessa e ha perso il posto, proprio come Bakayoko, che difficilmente verrà riscattato dopo questa stagione mediocre. Zielinski è l’immagine del Napoli: in alcune partite fa gol da campione e in altre sparisce. Demme ha pagato con un infortunio il maggiore utilizzo, mentre Lobotka, lo slovacco dal fisico appesantito, non è certamente un giocatore dal valore di 20 milioni. Al momento, comunque, la zona Champions è distante tre punti che, in una situazione normale, sarebbero davvero pochi, ma sembrano tantissimi per una squadra dai risultati altalenanti e che va avanti a strappi. La speranza di Gattuso è che Osimhen torni a inquadrare la porta perché il Napoli non può reggersi sulle reti di Politano e Lozano. Insigne non ha trovato più il gol dopo il rigore sbagliato in Supercoppa. Il capitano si mette al servizio della squadra, fa il terzino, ma c’è bisogno che ritrovi fiducia e tiri fuori la personalità. Si aspetta il rientro di Mertens, sulla cui gestione il Napoli dovrebbe interrogarsi. È stato Gattuso a volere fortemente il suo rinnovo e si augura che presto la bandiera torni a sventolare. Senza se, senza ma, senza equivoci.
Il Mattino