Il CdS vota: si salva Lozano, Osimhen spreca la palla del pareggio
Il CdS boccia Zielinski e soprattutto Elmas a centrocampo
Il Napoli esce dalla semifinale di Coppa Italia contro l’Atalanta, dopo un primo tempo davvero giocato male. L’inizio sembrava promettere con un paio di tiri di Insigne, ma i padroni di casa passano con la rete di Zapata. Il colombiano tira dalla distanza, la difesa azzurra però non lo pressa e il gioco è fatto. La partita la conducono i padroni di casa che raddoppiano con Pessina, ma il tutto nasce però da un rinvio errato di Rrahamani. Nella ripresa i partenopei entrano con un altro piglio e accorciano le distanze. Spunto di Bakayoko, tiro, batti e ribatti dove Lozano non sbaglia. Sale in cattedra anche Ospina che salva sui tiri di Ilicic e soprattutto su Pessina. Il Napoli ha la palla del pareggio, ma Osimhen si fa ipnotizzare da Gollini da pochi passi. L’Atalanta ne approfitta e realizza la terza rete con Pessina che supera Di Lorenzo e batte Ospina. Una sconfitta che fa male per la non prestazione dei primi 45 minuti. Il CdS boccia Zielinski e soprattutto Elmas a centrocampo.
Ospina 6 – Primo tempo: due tiri, due gol. Non può farci niente né sul primo (Zapata lo impallina facilmente grazie allo spazio che gli viene concesso), né sul secondo perché Pessina lo trafigge ai bordi dell’area piccola. Ripresa: vola su Ilicic e Pessina e incassa il terzo gol ancora da Pessina, ancora a tre metri da lui.
Di Lorenzo 5 – Prende palla, la porta su per una decina di metri, alza la testa, si guarda intorno, vede la squadra ferma e torna indietro. Va avanti così per tutto il primo tempo. Nel secondo, il crollo: Pessina, per segnare il terzo gol, gli fa un tunnel in piena area di rigore.
Rrahmani 5 – Per problemi fisici e per infortuni vari è il centrale meno utilizzato da Gattuso, è questa la ragione per cui si può essere un pochino comprensivi nei suoi confronti in occasione del secondo gol, quando si fa sfilare Pessina alle spalle in area piccola. Dietro è un ballo continuo.
Maksimovic 5 – Difende in modo approssimativo. L’assenza di Koulibaly, il suo sostegno, lo condiziona non poco.
Hysaj 4,5 – Il primo gol pesa sulla sua coscienza. Non è ammissibile che un giocatore della statura di Zapata riceva palla da metà campo in piena libertà e con la stessa libertà, a due metri dall’area di rigore, faccia partire quel siluro. L’albanese è il giocatore più vicino, dovrebbe accorciare e invece si addormenta. Prima di farsi male ed uscire fa in tempo a prendere un’ammonizione per trattenere Pessina che gli scappa via.
Mario Rui (42’ pt) 5,5 – Se la cava fin quando entra Ilicic. Da quel momento è notte fonda.
Elmas 5 – Cerca di sostenere Bakayoko nella costruzione del gioco, ma è come mettere un mattone sull’altro senza calcina: ne bastano due e viene giù tutto.
Politano (1’ st) 5,5 – Col suo ingresso Gattuso cambia il modulo e (per un quarto d’ora) la faccia del Napoli passando al 4-2-3-1. Ma tolti proprio quei 15’, non si vede mai.
Bakayoko 5,5 – Lo marca Pessina che però non si limita al suo controllo e nel primo tempo è completamente fuori partita. Nella ripresa cambia registro e il gol di Lozano arriva da una sua splendida iniziativa. Non ha tempo per dimostrare un pieno recupero.
Demme (24’ st) 6 – Prova a organizzare la manovra e in certi momenti sembra riuscirci. La sua palla-gol per Osimhen è perfetta, ma non viene sfruttata a dovere.
Zielinski 4,5 – Zero qualità, zero apporto nella costruzione, zero di tutto. Per De Roon è facile toglierlo dalla gara. E’ lui stesso che si autoannulla. Appena un cenno di vita calcistica nella ripresa, ma insufficiente per evitare la sostituzione.
Lobotka (24’ st) 5,5 – Riesce a farsi notare solo in un paio di azioni.
Lozano 6,5 – Già nel pessimo primo tempo napoletano è l’unico a tentare qualcosa, un po’ di corsa, qualche puntatina, ma niente di veramente apprezzabile. Nel secondo, passa a sinistra e segna il gol che riapre la partita. Nell’azione del 3-1, ormai esausto, non insegue Pessina che si stacca da lui per entrare in area.
Osimhen 5 – Torna titolare dopo 94 giorni e si vede che la condizione non è ancora al top. Ha una caratteristica precisa, l’attacco alla profondità: il Napoli lo lancia la prima e unica volta dopo 38 minuti. Nel secondo tempo ha la palla del 2-2 e se la fa parare da Gollini.
Petagna (38’ st) sv – Entra per cercare un miracolo. Inutilmente.
L. Insigne 5 – I primi due tiri della partita sono suoi. Sono tiri che spingono il Napoli a illudersi. Non fa altro nei primi 45’. Nella ripresa diventa trequartista alle spalle di Osimhen, ma crea poco, quasi niente.
Gattuso (all.) 5,5 – Primo tempo completamente vuoto. Nel secondo cambia il modulo e così facendo toglie i riferimenti all’Atalanta che impiega un quarto d’ora per rimettersi a posto e riprendere a creare occasioni in serie. L’unico rimpianto è il 2-2 sbagliato da Osimhen, ma anche come rimpianto è debole, molto debole.
Fonte: CdS