A volte, nel calcio, parlare di numeri è superfluo. Si rischia l’accozzaglia. Però nel Napoli nell’ ultimo anno qualcosa, da questo punto di vista, si vede. Dopo l’integralismo di Sarri ed Ancelotti, Gattuso cambia spesso lo spartito. Rino si è presentato con un’idea chiara in testa e l’ha portata avanti praticamente per tutto l’arco della passata stagione. Il 4-3-3 nella scorsa stagione era diventato il suo mantra, vedi anche l’acquisto di Demme e Lobotka, riportò Insigne a fare l’esterno alto d’attacco, Fabian in mediana e Callejon tuttofare sulla destra. Con l’arrivo della nuova stagione, però, le cose sono cambiate. L’acquisto di Osimhen, unito al prolungamento del contratto di Mertens, hanno portato Gattuso a rivedere le sue idee. Dal 4-3-3 si è passati al 4-2-3-1 con il nigeriano terminale offensivo e il belga alle sue spalle. La squadra sembrava girare davvero, poi si è fatto male Osimhen e il tutto si è inceppato. Mertens è stato spostato a fare il centravanti e Zielinski ha avanzato il suo raggio d’azione passando da mezzala a trequartista, ma a dicembre si è infortunato anche Mertens. Nel finale della gara contro il Parma si è vista per la prima volta la difesa a 3 (o a 5).
Il Mattino
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