Presidente Gravina lancia l’allarme: “Calcio non più sostenibile”
«In A persi finora 700 milioni» Stipendi: concessa la dilazione ma se c’è accordo club-giocatori
Il presidente:«Non c’è legge economica che possa permettere un passivo così netto tra incassi e costo del lavoro». Tradotto: il calcio come lo conosciamo oggi non è più sostenibile in tempi di pandemia, con gli introiti del botteghino azzerati e i ricavi da sponsorizzazione nettamente diminuiti. Il presidente della Figc Gabriele Gravina l’ha detto ieri, a margine dell’ultimo consiglio federale (a meno di convocazioni straordinarie) prima delle elezioni del 22 febbraio. La sfida politica con Cosimo Sibilia, numero uno della Lega Dilettanti, si sta già infuocando, ma prima bisogna dare una risposta a centinaia di società sull’orlo del fallimento. «Il calcio è un’industria importante del Paese – ha precisato il numero uno della Federazione – solo la Serie A ha perso fin qui oltre 700 milioni. La crisi sta attanagliando il nostro mondo, c’è un problema di equilibrio economico finanziario».
G. Marota (Cds)