In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Alessandro Barbano, condirettore del Corriere Dello Sport: “A me ha colpito quello che Gattuso ha detto dopo la partita. Ho visto molta confusione e una rappresentazione dei fatti che può essere anche veritiera se rapportata a modeste ambizioni. Pensare che il Napoli abbia fatto un buon primo tempo e crollato dopo nella ripresa, è possibile dirlo se sei una provinciale. Non può esserci questo l’approccio e l’interpretazione che dà alla partita un allenatore che ha ambizioni di vertice. Io credo che questo sia stato da sempre l’approccio di Gattuso al Napoli. Credo sia stato anche l’approccio di qualche scelta di mercato che va in questa direzione. Quello che raccogliamo è una strategia complessiva che non ci consente di scommettere sul rilancio di questa squadra senza un elemento di discontinuità, che può partire dalla panchina ed arrivare alle scelte societaria. Il mio giudizio non è positivo. Vi ricordate quante volte mi avete chiesto se il Napoli era da scudetto? Io dicevo no, perché secondo me non l’approccio di una squadra che domina il campo. Quando segni, la differenza si vede in quanto possesso palla fai dopo che segni. Quello è un elemento decisivo. Se tu fai 20 minuti di possesso, sei padrone. Sarri? Sarri è un allenatore che non ha fatto mercato. Se non esprimere qualche preferenza a consulto, cioè quando gliel’hanno chiesto. Invece Gattuso l’ha fatto. Il Napoli di Gattuso? È una squadra non imbattibile, ma è una buona rosa. In condizioni atletiche ottimali può fare un buon campionato. Non lo sta facendo. Quest’anno, è vero, non c’è una squadra di potenziale d’organico così alto, tranne la Juve, che ha elementi di debolezza. Tutte le altre hanno punti di debolezza. Dentro questa debolezza, secondo me il Napoli è una squadra che poteva far meglio. Il Napoli, tolto Lozano e Zielinski, non è una squadra di grandissimo contropiede. È una squadra che non può giocare tre quarti della partita ad aspettare. Il tuo approccio è eccessivamente prudente, è una prudenza mentale, complessiva, sulla quale incidono tante cose, anche degli aspetti gestionali che hanno sempre pesato sul Napoli. Su questo De Laurentiis dovrebbe fare chiarezza. Il Napoli ha spostato il centrocampo. Poi è stato sfortunato. Lobotka e Demme? Quando sono stati acquistati io non li conoscevo. Demme l’avevo visto e Lobotka non sapevo chi fosse. Me ne hanno parlato come di un giocatore discreto. Sono stati presi giocatori discreti, poi non si è nemmeno scommesso su di loro. Hanno caratteristiche diverse. Servirebbe un giocatore che un po’ a metà tra i due o puntare più su Demme, ma lui non è Jorginho. Bakayoko? Bakayoko che al Milan aveva mostrato gli stessi limiti che sono emersi ieri. È un giocatore che non ha la personalità. Ieri si è visto, ma non solo ieri. Sono giocatori discreti, ma chi li ha scelti!? Io credo che De Laurentiis stia maturando il cambio di Gattuso in maniera certa. Se cambia l’allenatore, bisogna cercare di conseguire l’obiettivo della Champions. L’obiettivo della Champions è troppo importante, condizionerebbe anche la campagna acquisti. Se il Napoli esce dalla zona Champions, bisogna rifondare. Credo che questo sia il momento delle scelte difficili per il presidente”.
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