Mister Rino “Ringhio” Gattuso, altro che catenaccio

Il giovane tecnico calabrese merita ben altra considerazione

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Nel calcio (e non solo) le etichette si sprecano. Troppo spesso sono affibbiate in maniera disinvolta. Per non dire superficiale. Il calcio di Mister Gattuso è stato riduttivamente, ed impropriamente, definito “catenaccio”. Quell’antico arroccarsi a ridosso della propria area di rigore. O, addirittura, dentro la propria area di rigore. Per poi andare in contropiede con lanci lunghi. La squadra di Mister Gattuso, e del suo preparatissimo staff tecnico, quando non ha il possesso del pallone, si abbassa prevalentemente nella propria metà campo. Ma staziona tra la linea di centrocampo e quella dei primi 25 metri dalla propria porta. Cioè sulla propria “trequarti”. Non a ridosso dell’area di rigore. Non in area di rigore. Quindi niente “catenaccio”. Si muove con 2 linee “dense”di calciatori. Distanti pochi metri tra loro. In lunghezza e larghezza. Talvolta, tutti i 10 giocatori di movimento, si trovano dietro la palla. Ma non disdegna, a sprazzi, di fare pressione collettiva fin sul portiere avversario (“pressing ultraoffensivo”). Realizzando il concetto di “squadra corta”. Che si muove compatta. Con il “baricentro mobile”. E dà la percezione, concreta, di risultare impenetrabile. Anche al cospetto di avversari di rango elevato come Lazio, Inter, Juventus, Barcellona. Qualcuno potrebbe ritenerla una variante evoluta del “catenaccio”. Ma siamo ancora all’analisi della fase difensiva: la palla ce l’ha l’avversario. Con palla agli azzurri, cosa succede? Altro che “catenacciari” lanci lunghi dalla difesa…La fase iniziale dell’azione, l'”iniziazione”, comincia addirittura dal portiere. Il Napoli “esce” (“uscita”) palla al piede con i difensori. E fraseggia, come una squadra spagnola. Spesso fino alla porta avversaria. Insomma, è diventata una squadra completa. Brava a difendersi a pieno organico. Brava ad attaccare a pieno organico. Nella “fase difensiva” e nella “fase offensiva”. D’altra parte il Tecnico partenopeo, da calciatore, ha vinto in tutte le competizioni. Sa come si fa. Altro che catenaccio.

Factory della Comunicazione

A cura di Alessandro Cardito

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