E’ il Napoli dei gol, degli alti e bassi e delle metamorfosi

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«La Grande Bellezza», 50 sfumature d’azzurro, i titoli si sono sprecati dopo il 6-0 del Napoli alla Fiorentina e il totale di reti messe a segno dagli azzurri, 50 appunto. Ma, il Napoli che ne fa sei alla ai viola e al Genoa e quattro all’Atalanta e alla Roma è lo stesso che poi va a sbattere dolorosamente contro lo Spezia o con il Torino, è una squadra che combatte l’insidia degli infortuni, delle distorsioni e Covid. E’ anche il Napoli delle metamorfosi: il Lozano attuale è diverso da quello arrivato in Italia nell’estate del 2019, ha avuto modo di conoscere questo calcio, di assorbirlo e di imparare a “tagliare” come se fosse Callejon. Poi c’è Insigne, che viaggia per sistemarsi in doppia cifra, è (ri)esploso Politano che è arrivato a sei reti, mentre Zielinski ha ritrovato la propria ispirazione e Petagna che ha preso a spallate le diffidenze è già a cinque, come Mertens, il principe del gol che s’è dovuto mettere a lottare con il destino. Il Napoli ha segnato con dodici uomini e ci ha aggiunto un’autorete, s’è regalato una media di 2,1 a partita, tra Benitez e Sarri: voltarsi indietro e scoprire d’essere (potenzialmente) nel futuro.
Fonte: CdS

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