Ultimatum del giudice all’avvocato dei misteri «Fuori i conti di Diego»

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Alfredo Anibal Villata, giudice della sezione numero 22 civile e commerciale del tribunale di La Plata, ha deciso di alzare i veli sull’eredità di Maradona. Conti in banca, contratti, proprietà, cause giudiziarie, debiti e crediti: l’avvocato Matias Morla, legale e di fatto manager dell’ex campione morto il 25 novembre, ha tempo fino a lunedì 18 per presentare questi documenti. Finora non ne ha esibiti né al giudice né all’avvocato Sebastian Baglietto, amministratore della successione di Diego (ne fanno parte i figli Dalma, Gianinna, Diego jr, Jana e per Diego Fernando la madre Veronica Ojeda). Ha esibito soltanto tre auto Bmw coupé, come ha dichiarato Baglietto nell’intervista pubblicata dal «Mattino» mercoledì scorso. E il patrimonio del Diez che supererebbe i 50 milioni di dollari, secondo una stima fatta per difetto dopo la sua scomparsa?

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SETTE PUNTI

Il giudice Villata ha recepito la formale richiesta di Baglietto e ha chiarito a Morla con un documento in sette punti quali sono gli atti da presentare in tribunale affinché possa essere avviata la successione:

1) i processi nazionali e internazionali che riguardavano Maradona (dunque anche il contenzioso con il fisco italiano);

2) i conti bancari;

3) la partecipazione a società;

4) i beni di proprietà, dagli immobili alle auto;

5) i contratti in essere;

6) i debiti;

7) i documenti che attestino donazioni o anticipi relativi all’eredità. 


Contemporaneamente sono state fatte rogatorie presso i tribunali di cinque Paesi (Bielorussia, Cuba, Messico, Stati Uniti e Venezuela) per individuare conti correnti, proprietà e contratti di Maradona. Ad esempio, uno dei figli di Fidel Castro, Tony, ha ricordato che Diego aveva una casa a L’Avana ma sembra che potesse utilizzarla nei suoi soggiorni, non che ne fosse il proprietario. Tra i beni in Bielorussia – Maradona era presidente onorario e azionista con una quota dello 0,5 per cento della Dinamo Brest – c’è un fuoristrada chiamato Carrarmato. I figli di Diego, a cui spetterebbero comunque i due terzi dell’eredità anche se l’ex campione avesse fatto testamento in favore di altri soggetti, possono accedere per ora soltanto a due dei cinque conti bancari, quelli argentini: ammontano a 900mila pesos, equivalenti a 8.600 euro. F. De Luca (Il Mattino)

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