Totò Schillaci: «Petagna è un buon attaccante, ha forza fisica, un uomo d’area». Parola di BOMBER

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L’eroe delle notti magiche del 1990 metteva il pallone in porta ogni volta che lo toccava, Totò Schillaci in quei Mondiali fu il capocannoniere con 6 gol, il trascinatore dell’Italia di Vicini.

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Un grande bomber come spiega le tante palle gol sbagliate dagli attaccanti del Napoli contro lo Spezia?
«Succede, quando una partita è storta va così, capitava anche a me: non riesci a segnare, t’innervosisci, perdi lucidità, aumenta la frenesia e il gol non arriva».
Non vede, quindi, un problema attacco?
«No, perché se la partita contro la Spezia si rigioca altre cento volte il Napoli la vince sempre. Insigne, Lozano, Politano hanno segnato gol bellissimi, stavolta il pallone proprio non voleva entrare».
Come si fa a ripartire senza demoralizzarsi?
«Si deve ripartire dalla prestazione che è stata buona, il Napoli deve concentrarsi su questo: contro lo Spezia è stato molto sfortunato, sembrava avviato a una vittoria agevole, ha sempre tenuto palla anche nel secondo tempo e invece alla fine ha perso in maniera totalmente immeritata».
Quanto sarà importante il ritorno di Osimhen?
«Sarà importantissimo, a me è piaciuto tanto nelle partite che ha giocato: è un combattente, non si tira mai indietro, lotta su ogni pallone. La sua assenza si sta avvertendo, pesa molto e per il Napoli sarà molto importante riaverlo».
Stesso discorso per Mertens, il cui rientro è vicino.
«Sì, le sue caratteristiche sono diverse e anche la sua assenza sta pesando. Ma sono tante le soluzioni in attacco per il Napoli: la rosa in tal senso è completa».
Già, c’è anche Petagna che sta facendo bene.
«Petagna è un buon attaccante, ha forza fisica, un uomo d’area, in questa fase può essere fondamentale».
Contro lo Spezia c’è stata anche qualche disattenzione difensiva di troppo, come la spiega?
«Questo è vero ma sul secondo gol subito c’è stata anche una buona dose di sfortuna. E poi non dimentichiamo che in difesa nelle ultime partite sta mancando un pilastro come Koulibaly».
Come mai questi alti bassi degli azzurri che sono passati dalla larga vittoria di Cagliari alla sconfitta con lo Spezia?
«Questa mancanza di continuità riguarda un po’ tutte le squadre, sta capitando a molte di vincere fuori e poi perdere in casa o viceversa. Un campionato molto strano: si giocano tante partite ravvicinate, ci sono gli infortuni, gli assenti per le positività al covid-19, manca il pubblico».
Campionato apertissimo, lei come lo vede?
«La Juve ha l’organico più forte ma è un campionato molto equilibrato dove nessuna squadra sta dando la dimostrazione di essere più forte delle altre. C’è ancora tutto un girone di ritorno, ancora in tante possono inserirsi nella lotta al vertice per uno dei primi quattro posti e tra queste c’è anche il Napoli».
Intanto occorre reagire subito contro l’Udinese, una partita non facile.
«In questo campionato davvero nessuna partita è facile, sono tutte sfide impegnative e per il Napoli lo sarà anche quella di Udine. Ma sono convinto che gli azzurri reagiranno e riusciranno ad esprimere il loro gioco che si è visto anche contro lo Spezia nonostante la sconfitta: Gattuso lo conosco bene, è un guerriero e riesce a trasmettere forza e energia dopo una battuta d’arresto». R. Ventre (Il Mattino)

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