A Castel Volturno è risuonata la rabbia di Gattuso. E le sue domande: perché tutto quel nervosismo e quell’ansia dopo il gol di Petagna? Perché quello scoramento improvviso dopo la rete dell’1-1? Nessuno ha risposto, forse perchè risposte non ce ne sono. Non ha battuto ciglio Maksimovic, quello che più di tutti è andato in barca e che adesso rischia il posto (a Udine potrebbe esordire Rrhamani dal primo minuto) né gli altri della squadra. Tutti muti al cospetto di quei perché. Gattuso è stato diretto: «Non ci può spegnere neppure per cinque minuti in una partita di serie A». Cosa che il Napoli ha fatto con lo Spezia e che fa troppo spesso. È questa, dice l’allenatore calabrese, la dote che fa la differenza fra una buona e una grande formazione. Ne sa qualcosa lui che viene dalla scuola-Milan, dove ogni gara veniva vissuta come se fosse la finale di Coppa dei Campioni. L’obiettivo del tecnico, nemmeno tanto nascosto, è proprio questo: registrare la mentalità dei suoi ragazzi su una lunghezza d’onda diversa.
Il Mattino