Se la situazione sanitaria glielo permetterà, sabato Diego Maradona junior partirà per Buenos Aires. «Lo scopo principale del viaggio è salutare papà e dargli un bacio visto che non ero presente al suo funerale». Destinazione Argentina dunque, con moglie e figli, per capire ed appurare la verità. L’intervista rilasciata ieri al “Mattino” da Baglietto, amministratore della successione dell’ex capitano azzurro, ha confermato i dubbi di Diego junior. «Ho un avvocato in Argentina, Luis Enrique Rey, con il quale mi sento anche cinque volte al giorno. Ho piena fiducia in lui ed è l’unico che porta avanti la mia situazione dal punto di vista legale: anche io sinceramente sono rimasto sorpreso dal fatto che finora l’avvocato Morla abbia dichiarato soltanto tre auto facenti parte del patrimonio di papà. Ci sono molti lati oscuri, voglio vederci chiaro come è ovvio che sia. Nella mia stessa situazione ci sono anche fratelli e sorelle».
Ognuno ha un proprio rappresentante legale, scelta condivisa? «Assolutamente sì, l’obiettivo è comune ma è giusto che ognuno sia seguito da una persona conosciuta e affidabile. Avrei fatto volentieri a meno di questa situazione, mi sto facendo una cultura giuridica in fatto di successione e testamento però mi rendo conto che la questione non è di poco conto. Spero innanzitutto che la storia si chiuda in fretta».
Baglietto sostiene che non v’è alcun testamento. «A me risulta il contrario. Ma la situazione cambierebbe di poco, perché gli eredi diretti resterebbero comunque gli unici beneficiari di qualsiasi tipo di lascito».
Ne aveva mai parlato con Diego? «Papà aveva qualche vena malinconica, chi lo ha conosciuto lo sa bene. A volte scherzosamente, a volte in maniera più sobria, gli è capitato di parlare con noi della morte. E ha sempre detto che avrebbe lasciato tutto a noi figli. Ricordo una delle ultime volte che ne abbiamo discusso, sapeva bene che alla soglia dei sessant’anni avrebbe tranquillamente potuto fare a meno di lavorare. Invece mi ripeteva sempre: tutto quello che faccio è per voi e le vostre famiglie, dovrete vivere bene e non conoscere la povertà».
Quale tipo di chiarimento pensa di ottenere negli incontri con gli avvocati? «Intendo capire perché Morla non tiri fuori le carte in suo possesso».
L’avvocato D’Alessandro, legale di Morla, sostiene che voi figli potete sentirvi al sicuro perché beneficerete dei beni di Maradona. «Io infatti sono tranquillo da questo punto di vista perché nessuno può prendersi beffa della legge. Quello che non giustifico è il silenzio inspiegabile: vi pare possibile che papà possedesse soltanto tre auto? Fare chiarezza sarebbe di grande aiuto a tutti: speculare su pettegolezzi, eredità e pseudo litigi è l’ultima cosa che avrebbe voluto papà».
Fratelli e sorelle farete fronte comune contro Morla? «Non è una guerra ma un atto dovuto da parte nostra per mettere fine a questo scempio. Se ne sta parlando anche troppo, adesso basta».
Ti sei fatto un’idea su questo strano silenzio da parte di Morla? «Un’idea ce l’ho e la tengo per me. In Argentina scrivono tutto e il contrario di tutto. A me interessa sapere solo una cosa: se lui stesso dà per scontato che gli unici eredi siamo noi figli, perché continua a nascondere i documenti?».
Il Mattino