De Ligt: “La poca elasticità di “prima” mi creava difficoltà”

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Il difensore della Juventus, Matthijs De Ligt, ha rilasciato un’ intervista a The Athletic. Il calciatore olandese parla delle sue prime difficoltà, non facili da superare viste le rigorose geometrie sarriane e della maggiore libertà attuale: “È una grande sfida per un difensore mettersi alla prova in un paese come l’Italia da straniero. Pensavo che sarebbe stato il miglior step da fare per me e non me ne pento. Sono molto felice della mia scelta. Sono cambiate molte cose: il modo di difendere, la posizione (da destra a sinistra), il paese, i compagni.

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L’Ajax, la Juve di prima, quella di adesso: All’Ajax dovevo tenere d’occhio l’attaccante avversario, alla Juventus improvvisamente dovetti dimenticare tutto quello che avevo imparato e dovevo guardare i miei compagni. Non ero abituato. All’inizio in molti momenti ho dubitato di me stesso. ‘Cosa dovrei fare?’ mi chiedevo. A questi livelli i millisecondi sono importanti, a volte ero un po’ in anticipo o un po’ in ritardo. In Italia ogni buon attaccante ti mette in difficoltà e si pretende molto dai difensori, non si possono commettere errori. Adesso in costruzione abbiamo più flessibilità rispetto all’anno scorso. Prima ognuno sapeva cosa doveva fare ma a volte ci mancava elasticità, ora ne abbiamo di più e mi piace molto, è più simile all’Ajax. Ci si basa di più sull’intuizione del giocatore e quando sento di poter fare quello che voglio allora va tutto bene.”

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