La panchina azzurra è stata decisiva contro la Sampdoria, tanto è vero che le due reti del Napoli le hanno segnate due subentrati; ecco i voti alla panchina de il Mattino:
8 LOZANO
La pietra angolare di ogni attacco nella ripresa. Gol, assist, palo: assalta Augello, poi percuote tecnicamente e con cattiveria agonistica la partita. Eccolo perché lo chiamano la Bambola assassina: ha due occhi spiritati e in 45 minuti fa capire finalmente che qui 42 milioni spesi non sono da buttare. Anzi.
7,5 PETAGNA
È l’uomo che tatticamente cambia il match, perché consente a tutti di piazzarsi nel posto più congeniale, ovvero Mertens alle spalle e Zielinski più laterale. Ed è un crescendo. Prima punta vera e da vera prima punta (ops) appena gli capita il pallone sulla testa fa gol. Cosa che non ha fatto altre volte. Ma questo è il suo compito. Bravo.
6 MARIO RUI
Candreva che fino a quel momento ha avuto una discreta licenza di colpire, col suo ingresso è costretto a giocare al ribasso. Perché il portoghese entra con il compito preciso di mettere una pezza alla falla sul lato debole della cerniera difensiva. Piace anche per la grinta alla Gattuso perché in campo se c’è da ringhiare, lui risponde: presente.
5,5 BAKAYOKO
Corre moltissimo, ma viene spesso disinnescato anche con il fisico. Quando c’è bisogno di fare appello al suo senso del sacrificio, c’è sempre. Ma in questo momento sembra appannato quando serve in fase di costruzione della manovra. E per uno della sua struttura, la questione è fisica.
6 LOBOTKA
Un quarto d’ora, compreso il recupero, per timbrare il cartellino: è tra i centrocampisti quello fuori dal giro, nel senso che davvero sembra un passo indietro rispetto agli altri. Nel 4-2-3-1 è difficile trovargli una collocazione che gli confermi la sua identità. Con la Sampdoria è chiamato a fare legna e l’ammassa con dovere.