Intanto, sempre sul fronte giudiziario, è stata accolta la richiesta degli avvocati difensori di Leopoldo Luque, il medico personale di Diego Maradona, ed è stato accettato di concedere l’esenzione dal carcere per il neurologo mentre continua l’inchiesta sulla possibile negligenza medica nella morte della star del calcio mondiale. Dopo tre giorni di analisi, il giudice Orlando Daz ha deciso di accettare la richiesta della difesa del medico, dichiarandola ammissibile nel contesto del procedimento giudiziario per l’ipotesi di omicidio colposo. Il medico ha cercato di chiarire che le decisioni riguardanti la salute di Maradona non erano esclusivamente sue. «Maradona ha deciso da solo e ha costantemente infranto gli accordi taciti con i suoi professionisti», ha detto mediante un documento giudiziario. Parlando del ruolo della psichiatra Agustina Cosachov, Luque ha sottolineato che «ha sempre seguito i suoi controlli specifici ed era presente il giorno della morte».
«Maradona voleva stare da solo e lo manifestava e mandava tutti fuori dalla casa in cui si trovava. La casa è stata scelta dai suoi parenti. Gli hanno fornito le cure mediche necessarie per la sindrome da astinenza», ha spiegato Luque. I pubblici ministeri, fino ad ora, non hanno chiesto l’arresto per Luque, che non è stato nemmeno convocato per le indagini e non è formalmente imputato. Fonte: Il Mattino.
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