Top e flop degli azzurri in Olanda, i voti del CdS, super Bakayoko, male Insigne e Petagna
Sufficienti Koulibaly e Maksimovic, male Zielinski
Il Napoli pareggia sul campo dell’Az Alkmaar, conservando il primato in solitaria nel girone ad una gara dalla fine contro la Real Sociedad. Gli azzurri sbloccano la gara con Mertens che da pochi passi supera Bizot. Gli olandesi però non si arrendono e vanno vicini al pareggio con Aboukhal, si supera Ospina che con la punta delle dita manda in angolo. Nel finale di primo tempo Mertens sfiora il raddoppio di testa, para il portiere di casa. Ad inizio ripresa la squadra di Slot pareggia con Martis Indi che da pochi passi supera la difesa azzurra. L’Az ha l’occasione per passare in vantaggio su rigore con Koopmeiners, ma Ospina devia il tiro sul palo. Nel finale Petagna ha due grandi occasioni, ma di testa manda sul fondo e di sinistro, di poco fuori. Secondo le pagelle del Corriere dello Sport non bene Zielinski, sufficienti i difensori Maksimovic e Koulibaly.
Ospina 7,5 – Ha voglia di chiarire immediatamente che il problema alla coscia destra costatogli tre partite è un ricordo: riflesso super sulla conclusione di Aboukhlal, tanto per gradire, e poi il miracolo europeo sul rigore di Koopmeiners. La sicurezza e l’istinto: non spettacolarizza mai, ma è sempre decisivo.
Di Lorenzo 5,5 – Comincia la serata con una delle giocate che fanno parte del suo repertorio e che da un po’ non gli riusciva: l’assist (per Mertens). Poi, però, Wijndal lo martella e lui, senza il sostegno di Politano, va in sofferenza inevitabile.
Maksimovic 6 – Martins Indi lo batte sul gol con destrezza, è vero, ma non sbaglia altri interventi. Collaudata l’intesa con Koulibaly.
Koulibaly 6 – Concretezza e niente fronzoli. Anzi, maniere spicce quando c’è da pulire l’area.
Ghoulam 5,5 – Colleziona qualche discesa ma gli manca la precisione al cross. E’ lui a tenere in gioco Martins Indi sul pareggio, sbagliando la salita.
Mario Rui (21’ st) 6 – Il cross pennellato sulla testa di Petagna grida ancora vendetta.
Fabian 5,5 – Un passo, anzi due passi indietro rispetto alla passerella di domenica: qualche buon recupero in fase di non possesso, a sottolinearne il sacrificio, ma da ispiratore della manovra è piuttosto impreciso. O comunque scolastico, per le sue qualità.
Elmas (12’ st) 5,5 – Come il suo predecessore. Entra in un momento molto delicato e così va giù di sciabola.
Bakayoko 6,5 – Il gigante della zona centrale. Anzi: la diga, il classico schermo per dirla con il linguaggio del calcio. Voglioso e affamato, dopo aver saltato la Roma per squalifica, vince duelli su duelli (una decina) e guadagna possessi (7). Il fallo da rigore è una macchia, certo, ma non tale da oscurare il valore della sua prestazione.
Zielinski 5 – Alla terza consecutiva dal primo minuto in una settimana, dopo la lunga pausa forzata causa Covid, paga dazio: nei primi minuti promette dall’alto della sua qualità, ma poi non mantiene. Questa volta, la chiave della doppia interpretazione tattica in movimento non gira.
Petagna (16’ st) 5 – E’ vero che i movimenti sono buoni e che agli appuntamenti arriva con precisione, ma lo è altrettanto che in fase conclusiva continua a mancare. Spreca due occasioni ghiottissime: una di testa, in solitudine, e l’altra con il sinistro. Più efficace da difensore aggiunto.
Politano 5 – La prima, vera serata nebulosa dopo una serie di prestazioni oscillanti tra l’ottimo e il buono. Capita. Anzi, è capitato ieri: impalpabile nelle manovre d’attacco, negli affondi e anche in fase difensiva.
Lozano (16’ st) 5,5 – Più presente del collega nei ripiegamenti difensivi, ma resta accecato dalla luce del filtrante di Demme e davanti a Bizot si perde così.
Mertens 7 – Il primo colpo internazionale della stagione, dopo quasi nove mesi di attesa, nasce in apertura: graffio da felino d’area e via a festeggiare la rete numero 27 nelle coppe con il Napoli (130 in totale). Cresce a vista d’occhio e soprattutto ha ritrovato il ritmo realizzativo: 3 i gol nelle ultime 4 partite. Notizie importanti, per il Napoli.
Demme (21’ st) 6,5 – Entra e si mette a fare quello che sa: ordine. E poi recuperi, alcuni davvero niente male. Lavoro prezioso e gemma per Lozano in verticale.
Insigne 5 – Mai nel vivo del gioco, questa volta: niente spunti, niente colpi di genio. Serataccia.
Gattuso (all.) 6 – Contiene il turnover e ripropone il centrocampo con la variabile tattica di nome Zielinski, ma le risposte della squadra sono ancora in chiaroscuro. Non arrivano la terza vittoria di fila e neanche la qualificazione anticipata: manca un punto, però, e la missione è d’obbligo.
A cura di Fabio Mandarini (CdS)