Rispettoso, sempre. In campo, nonostante fosse Maradona, Diego si rivolgeva agli arbitri educatamente, con le mani poste dietro la schiena. Nessun faccia a faccia, non sbraitava. Protestava, certo, se proprio doveva, ma lo faceva portando sempre rispetto a chi aveva di fronte. Era altro calcio? Forse. O semplicemente un’ altra educazione. Paolo Casarin, ex arbitro, parla del Pibe al Corriere della Sera. Lo ricorda ragazzo, a Barcellona…
“Nel 1983 arbitrai Diego per la prima volta a Manchester: era il capitano a 23 anni del Barcellona. Piccolo, con il gagliardetto in mano, mi sembrò poco più di un ragazzo. Travolto dal risultato, ma preoccupato solo per l’integrità dei suoi piedi; mi chiedeva spesso di proteggerlo dagli inglesi. Quel Diego, tre anni dopo, in Messico, ha vinto un Mondiale da solo”
Sulla famosa Mano de Dios: “Tante volte gli ho chiesto ragione del gesto. Risposte incerte e talvolta forti. «Paolo… non mi sono accorto», oppure «Paolo, vaff…!»”
Chi è stato Maradona – “Maradona ha segnato i gol e segna il tempo; siamo nel calcio dopo Diego e c’è quello, ormai catalogato, prima dell’arrivo del Diego di Villa Fiorito”