A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma é intervenuto Roberto Napoletano, direttore del Quotidiano del Sud.
“Morte Maradona? C’è stato un movimento di popolo e di identificazione con questo simbolo calcistico ma anche del riscatto di chi è sotto. Questo si è visto a Napoli in maniera esemplare. Purtroppo nessuno ha rinunciato anche a un tema un po’ odioso nel momento in cui su muore. Chiaramente alcuni aspetti della vita di Maradona fuori dal campo vanno discussi.
Il mio libro è la via di mezzo tra il mio giornale e il fatto di voler far rimanere qualcosa. Un libro non muore mai, c’è una verità insopprimibile che ci deve far interrogare. Ci sono i conti, la statistica italiana. I dati sono inequivoci: un cittadino calabrese riceve meno in termini di sanità di un cittadino piemontese o romagnolo. La Campania riceve molto meno del Veneto, nonostante questa Regione abbia meno abitanti e ha personale impiegato infinitamente inferiore. Bisognerebbe partire a parità di risorse. La spesa sociale è un tema di sviluppo. Se una coppia di turisti arriva chiede un buon ospedale, un treno veloce, una banda larga che funzioni. Questo regionalismo all’italiana, il federalismo dell’irresponsabilità, è come il gioco delle tre carte.
Il Paese è in crisi: gli unici territori europei che non hanno mai raggiunto i livelli primi della crisi sono il Nord e il Sud Italia. Se si continua a ridurre il reddito pro capite dei cittadini del suo si fa anche il male del Nord”.