Maradona ucciso da un cocktail di farmaci su un fisico debilitato
Un cocktail di farmaci troppo pesante per un paziente troppo fragile. Il pool di magistrati guidati dal giudice Orlando Diaz è risalito al percorso terapeutico seguito da Maradona prima del suo decesso. Secondo quanto riportano in Argentina, infatti, Diego assumeva antiepilettici (Gabapertin e Levetiracetam), un antipsicotico (Lurasidone), un farmaco antagonista degli oppiodi, un inibitore del desiderio dell’alcol (Naltrexone), una medicina per la schizofrenia e il disturbo bipolare (Quetiapina) e un antidepressivo (Venlafaxina). Anche sulla scorta di questi nuovi elementi, le indagini sulla morte di Diego proseguono senza sosta. Il giudice Orlando Diaz ha autorizzato le verifiche tecniche dei telefoni sequestrati durante le perquisizioni presso la casa e lo studio del medico di fiducia di Maradona, il neurochirurgo Leopoldo Luque, e la psichiatra di Diego, Augustina Cosachov. Si tratta dei due cellulari di Luque – il suo e quello di sua moglie – e dei due smartphone sequestrati martedì alla Cosachov. Da qui, infatti, gli agenti intendono estrarre ogni tipo di comunicazione sulle cure mediche di Maradona e cosa è accaduto nelle ore precedenti, concomitanti e successive al momento della morte. Il giudice, inoltre, dovrà fissare una data per la perizia affinché gli avvocati possano nominare un esperto di parte. Intanto oggi scadrà il termine di tre giorni che il giudice Diaz ha per definire la posizione del dottor Luque dal carcere (cosa che ha chiesto la sua difesa), nonostante il pubblico ministero non ne abbia chiesto l’arresto.B Majorano