ESCLUSIVA – I. Cuomo: “Quando si parla di Maradona, non esiste nessun ma. Onorato di essere stato suo amico”
Per Napoli, ma non solo, sono giorni di grande angoscia e di profondo dolore, per la morte del suo eroe calcistico e non solo, Diego Armando Maradona. Il campione argentino che ha fatto amare la città partenopea per il suo estro, ma anche per il suo essere leader dentro e fuori dal campo. Ilnapolionline.com ha intervistato Italo Cuomo, colui che immortalato tantissimi scatti e lo ha conosciuto di persona, con diversi aneddoti da non perdere.
Sono giorni tristi per Napoli e per il mondo intero per la morte di Maradona. Tu che lo hai conosciuto, cosa ci puoi dire in merito? “Io credo che in un mondo come quello del calcio, dove il Dio denaro prevale su tutto, Diego è stato unico nel suo genere, andando contro tutto e tutti. Lui ha portato Napoli a livelli alti, l’ha resa grande e sono stati anni di enormi soddisfazioni. Io l’ho conosciuto ed è stato non solo un campione immenso, ma una persona straordinaria anche fuori dal terreno di gioco. Mi ha sempre considerato un amico, mi ha sempre stimato ed io per questo non smetterò mai di ringraziarlo”.
Le scene fuori lo stadio San Paolo e in Argentina, sono l’emblema di come la gente lo ha apprezzato davvero e tanto. Quali dei messaggi ti hanno colpito di più? “Sono tanti messaggi che mi hanno colpito, ma quelli maggiormente di spicco sono stati quelli di Mertens e di Francesco Totti. Dries lo conosco ed è un ragazzo molto legato alla città ed ha sempre avuto belle parole per Diego. Anche l’ex capitano della Roma mi hanno fatto piacere, però sottolineo anche Paltinì e Guardiola dopo la partita di Champions. Maradona per tutti è stato un esempio per il quale tutti prendono a modello positivo e non sono sorpreso nel vedere la gente di tutto il mondo che lo ricorda”.
Purtroppo anche dopo la sua morte, non sono mancate le polemiche perché non è stato un esempio fuori dal campo. Cosa diresti a queste persone? “Io credo che quando si parla di Maradona, il ma non ci deve mai essere, bisogna solo parlare di quello che ha fatto in campo per tutti. Ti faccio un esempio, quando Gesù stava sulla croce, le persone gli strappano le su vesti, nei confronti di Diego si è sempre sparlato alle sue spalle. Quando è stato a Napoli, molti hanno sparlato alle sue spalle, poi hanno sputato sul suo stesso piatto, per i loro secondi fini. Molti sono diventati giornalisti, fotografi, pur di far carriera. Io ho fatto sempre il mio dovere ed è per questo che Diego mi ha sempre stimato. Purtroppo molte persone per farsi pubblicità devono sparlare del “Pibe de Oro”, perché parlare male di una persona come lui è più facile e lo è sempre stato. Bisogna solo apprezzarlo, per quello fatto in campo, ha regalato momenti irripetibili e ringraziarlo anche in questo momento”.
Tu hai visto tante partite di Maradona, quale gol ricordi con molto piacere e lo consideri indimenticabile? “Quando parli delle prodezze di Maradona, come facciamo a dire che quel gol è il migliore rispetto ad altri. Sicuramente quello fatto alla Juventus, l’avversaria di mille battaglie, ci rimarrà in presso, ma ti potrei dire il pallonetto contro il Verona, oppure quello di testa al Milan da centrocampo. Passando all’Argentina la serpentina contro l’Inghilterra, davvero leggendaria. Sono tante le reti che mi rimarranno impresse nella mente, però contro i bianconeri ero addirittura dietro la porta e feci quello che scatto che è davvero unica per tutti noi”.
Infine un pensiero sul momento del Napoli di Gattuso. “Io conosco molti dei ragazzi che giocano nel Napoli, posso dirti che sono professionisti seri e non ho dubbi sul loro valore morale e non solo. Se qualcuno dovesse aver avuto una flessione, che ci sta a questi livelli, mi sentirei di dire che la maglia che hanno addosso l’ha indossata il Dio del calcio, e ancora di più ha un peso specifico non indifferente. Sono certo che daranno sempre il massimo, solo questo mi sento di dire in un momento per Napoli davvero non semplice”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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