Zambrotta avverte: «Attenti al Milan è in ottima forma»
«Gattuso, allenatore nel Dna lo avevamo capito in campo»
Negli anni si è perso il conto dei chilometri che Gianluca Zambrotta ha consumato sulla fascia. Dai tempi del Como in serie C al tetto del Mondo, nel 2006, indossando la maglia dell’Italia. In mezzo gli scudetti con Juventus e Milan e la supercoppa di Spagna con il Barcellona. Poi il percorso da allenatore giramondo tra Svizzera, India e Cina. Il tutto senza perdere mai di vista la serie A e il calcio italiano.
Domani il Napoli può sorpassare il Milan e prendersi la testa della classifica. «Onestamente non mi stupisco che siano proprio queste due squadre a giocarsi il primo posto».
Come mai? «Entrambe stanno vivendo un ottimo momento di forma e lavorano sulle ali dell’entusiasmo».
Che impressione le ha fatto fin qui la squadra Pioli? «Dopo il lock down hanno dato il via a un periodo molto positivo. La squadra è entrata in ottima forma approfittando di giocatori giovani che hanno entusiasmo, uniti all’importanza di Ibra che infatti oggi è capocannoniere meritatamente visto che continua a fare gol e assist».
E il Napoli? «Con l’arrivo di Gattuso ha cambiato completamente il modo di giocare e di stare in campo. Rino varia modulo e atteggiamento della squadra a seconda delle situazioni, ma stavolta penso giocherà come sempre».
Ovvero? «Squadra compatta e molto corta. Approfittano delle ripartenze veloci metirto delle grandi qualità nei singoli».
Insomma, questo Napoli le piace... «In realtà sono stato un grande estimatore del Napoli di Sarri. Perché faceva giocare la squadra in maniera eccezionale. Non nascondo che quando ero allenatore studiavo molto i movimenti del sul 4-3-3».
Ora, però, c’è Gattuso, che lei conosce praticamente da una vita... «In campo era già allenatore e dal rapporto che aveva con Lippi e Ancelotti si capiva che strada avrebbe preso dopo. È sempre stato un trascinatore e anche ora sono certo che porti il suo grande carattere nello spogliatoio. Le sue squadre non sono solo difensive. Giocano di squadra esprimendo un ottimo calcio. È stato bravo a portare un entusiasmo e una voglia contagiosa per tutti i giocatori. Si è confermato molto genuino».
A proposito di allenatori: il Milan dovrà fare a meno di Pioli e del suo vice entrambi positivi al Covid, pensa che questa cosa possa influire sul rendimento del Milan? «L’allenatore è una figura improntate, ma al giorno d’oggi è importante anche lo staff. Sono figure professionali fidate e conoscono alla perfezione il pensiero dell’allenatore. Bonera sta sempre a contatto diretto con Pioli e non avrà problemi. Certo, per lui sarà un battesimo di fuoco,ma anche una bella occasione. I giocatori gli daranno certamente una mano». A partire da Ibra? «Di sicuro aiuterà Bonera perché si sentirà più responsabile senza Pioli».
Napoli-Milan è anche la sfida tra Di Lorenzo e Calabria: due terzini in orbita Nazionale, proprio come è stato per lei. «Sono due squadre con ottimi terzini: giovani e di prospettiva. Nell’ultima gara della Nazionale Di Lorenzo ha preso il posto di Florenzi, una bella investitura. Calabria sta crescendo: doveva partire in estate,ma invece ora è un punto fisso».
Domani dovrà marcare Insigne: consigli? «Lo deve studiare. Trovare il punto debole e sapere come affrontarlo. Io lo facevo sempre: scegliere tra l’anticipo o l’attesa non è una cosa che si improvvisa contro certi giocatori»
Buno Majorano (Il Mattino)