Miseria, infanzia difficile, iperattività: le dipendenze vengono da lontano
Ne parla il professor Francesco Auriemma, psichiatra dell' ASL Napoli 1 Centro
Alcol, droga e depressione. Un mix che da anni accompagna la vita (e prima ancora la carriera) di Diego Armando Maradona. Il “caso” del campione argentino ci offre l’opportunità di parlare di “dipendenze” con il professor Francesco Auriemma, psichiatra e responsabile del Ser.D 29 – UOC Dipendenze Ovest(servizio tossicodipendenza) ASL Napoli 1 Centro. Diego, purtroppo, si porta questo problema dietro da sempre, cosa che ha origini di natura psichiatrica.
Che genere di natura può avere una dipendenza del genere? «Di sicuro non esiste il problema di chi comincia a bere perché indotto da un amico. Nell’alcolismo e nelle dipendenze in generale ci sono problemi relazionali e familiari a volte presenti fin dall’infanzia».
Ci faccia qualche esempio… «La formazione psichica di ogni essere umano è soprattutto nei primi anni di vita. Forti dolori relazionali o la povertà, possono segnare in maniera irreversibile. Non basta essere ricchi e famosi per risolvere i propri problemi. Le carenze sono più profonde e difficili da colmare e riguardano la sfera affettiva».
Ci diceva, però, che non può essere l’unica causa. «Le cause sono molteplici e riguardano anche molte psicopatologie come disturbo bipolare, depressione, ansia. Magari anche l’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) sindrome che sempre più spesso sembra essere la causa di tanti comportamenti di abuso».
Di cosa si tratta? «Iperattività e disattenzione: una condizione congenita di deficit del tono dopaminergico che tante volte è compensata dall’attività fisica e lo sport ma che poi da adulti può comportare il ricorso alla droga o all’alcol».
Un disturbo del genere non poteva essere riscontrato dai tanti controlli ai qual è stato sottoposto negli anni? «Non è un test routine negli sportivi, anche perché non tutti ci danno peso. E poi non sempre è soltanto un disagio: ci sono tanti atleti di fama mondiale come l’olimpionico Phelps che hanno sviluppato la malattia riuscendo a controllarla».
E allora come si passa dall’ADHD all’alcolismo? «L’alcol diventa una medicina sbagliata».
Che tipo di percorso si può fare per uscire dai problemi di alcolismo e tossicodipendenza? «Il percorso varia. Per la cocaina non sono stati ancora scoperti dei farmaci risolutivi e si va avanti con farmaci antidepressivi o si lavora da un punti di vista psicoterapico».
E per l’alcolismo? «Noi usiamo regolarmente come il Sodio Oxibato o come l’acamprosato che accanto ad un’adeguata psicoterapia integrata funzionano molto bene come anti astinenziali ed anti craving ( anti desiderio)».
Nel caso di Maradona i medici parlano di forte astinenza. «In gergo tecnico lo definiamo Delirium tremens, ed è tipico dell’alcolismo. Porta a deliri, allucinazioni e tremori. Va sedato con tranquillanti. In ogni caso è sempre molto difficile riuscire in disintossicazioni totale, perché l’alcol, come il fumo, è socialmente accettato».