Sul Corriere dello Sport si leggono le parole di Alessandro Barbano direttore del Corriere dello Sport, sulla vittoria del Napoli sul campo della Real Sociedad.
“Ci sono vittorie che sono un’ipoteca sul futuro. Quella ottenuta dal Napoli a San Sebastian appartiene a questa categoria. Con tre punti in classifica dopo due gare l’ipertrofica rosa di Gattuso mostra tutta intera la sua utilità di fronte a una stagione che deve essere giocata su due fronti. Uscire dall’Europa League in autunno, dopo esserci entrata con l’intenzione di vincerla, sarebbe stato uno smacco per una squadra che pure in campionato viaggia con l’handicap di una sconfitta a tavolino e di un punto di penalizzazione. Il pericolo può dirsi scampato. Anche se la contemporanea vittoria dell’Az suggerisce a Gattuso di non fare altri passi falsi nelle prossime due gare contro i croati del Rjeka, ieri sconfitti dai rivali olandesi che guidano il girone a punteggio pieno.
Il Napoli festeggia i sessant’anni di Maradona con un successo frutto della caparbietà, meno della fantasia che il compleanno del Pibe evoca da sempre nel popolo azzurro. La fantasia azzurra si chiama oggi Insigne. Per tecnica, visione, personalità e spirito di sacrificio, il capitano è ormai il leader maturo che farebbe gola a molte grandi squadre della serie A in debito di creatività in attacco. E nello spezzone di primo tempo in cui gioca, Insigne si rivela una spina nel fianco della difesa a tre della Real Sociedad, che in un’occasione salta in tunnel, graziando poi il portiere in uscita con un tiro a giro imperfetto, in un’altra manda in confusione propiziando una triangolazione sciupata da Mario Rui.
Ma, uscito Lorenzo, il Napoli si mostra una squadra tanto ordinata in difesa e corta tra i reparti, quanto prevedibile, lenta, incapace di sorprendere negli ultimi trenta metri. Non a caso la vittoria giunge sull’unico tiro che l’attacco azzurro sferra contro la porta dei baschi. E se pure Politano sfodera uno di quei mancini che lo hanno reso appetibile a De Laurentiis nel mercato invernale, il gol si deve alla fortuita deviazione di un difensore della Real Sociedad. Questo per dire che la squadra di Gattuso si trasforma quando ha in campo un direttore d’orchestra. E purtroppo, tolto il fantasista erede di Maradona, nessun altro dei pur diligenti centrocampisti azzurri è in grado di portarne il testimone.
Comunque sia, i tre punti di ieri valgono doppio. Perché conquistati contro un avversario tecnicamente attrezzato, tatticamente guardingo, ancorché poco coraggioso e altrettanto prevedibile, con il suo top player David Silva in giornata no. E perché riscaldano l’animo degli azzurri e di chi inizia a credere che la squadra di Gattuso abbia i numeri per giocare da leader campionato e Coppe. Per la fantasia ci sarà tempo. E il tempo gioca anche a favore della salute di Insigne”.
Antonio Barbano CdS