Teore Grimaldi (All.): «Lorenzo e Roberto li conosco bene, così portai nel Napoli i due fratelli»
Testa a testa come da bambini, sotto casa ad aspettare che mamma Patrizia li richiami perché la cena è pronta. Ma stavolta ci saranno gli occhi attenti degli appassionati di Benevento e Napoli. Un pomeriggio diverso anche per Frattamaggiore quello che vedrà opposti Lorenzo e Roberto, un solo cuore e anime diverse, così come diversi saranno i colori da indossare. «Ma i frattesi non tiferanno per l’uno o per l’altro, si godranno il momento e ne saranno orgogliosi», ad assicurarlo è Teore Grimaldi, allenatore e uomo di calcio dal cuore a metà: azzurro da un lato e nerostellato dall’altro. La sua parabola è partita proprio insieme ai due fratelli Insigne che oggi si ritrovano in campo da avversari in Benevento-Napoli: «Li ricordo bene da bambini: il calcio per loro non era una passione, ma più una vocazione. E sono entrati subito nel mio cuore, anche se l’incontro con Lorenzo non fu dei migliori». E non può essere diversamente se un bambino di neanche dieci anni rovina i piani della tua squadra. «All’inizio eravamo avversari: lui giocava per l’Olimpia Sant’Arpino, io allenavo la scuola calcio Oasis Frattamaggiore e averlo contro non era una buona notizia – aggiunge Grimaldi – Già vedeva cose che i compagni non riuscivano a vedere, ti incantavi a vederlo giocare». Una scintilla d’amore che diventa poi azzurra. «Lorenzo è sempre stato il mio pallino da quel momento, quando ho conosciuto anche Roberto riuscimmo a portarli entrambi al Napoli con Marino e Santoro. Oggi vederli passare dai calci di quartiere a una sfida di Serie A non può che essere una gioia».
Una evoluzione continua per i due Insigne, che si ritrovano dopo un percorso diverso: «Lorenzo è ormai una certezza per tutto il calcio italiano, ma sono contento che Roberto abbia ora il suo momento: non è facile crescere con un fratello capitano del Napoli, ma è un ragazzo educato e umile, spesso lo incontro ancora a Frattamaggiore e ci intratteniamo a chiacchierare. Mi ha parlato dell’ultimo anno, di Inzaghi, della promozione pazzesca, parliamo di calcio, che in famiglia è la passione di tutti». Ed anche il punto di partenza: «La famiglia è sempre stata presente nonostante tante difficoltà, questo ha fatto la differenza». Quindi a Frattamaggiore tiferanno per un pareggio? «Questo non lo so. Ma so che un giorno per loro sarebbe bello ritrovarsi anche con la stessa maglia. Non solo per il calcio»
Gennaro Arpaia (Il Mattino)