«Io volevo giocare con la Juventus». Ed è vero, non è uno spot: ai calciatori, quel sabato mattina, aveva spiegato ogni cosa, dai duelli ai punti deboli del gioco di Pirlo, compresa la strategia da adottare nel secondo tempo. «Partiamo, vinciamo e torniamo». Ha subito la decisione della Asl, come l’ha subita il Napoli. Ma lui non si piange addosso, non lamenta il punto di penalizzazione. Per giocare con questo Gattuso che sogna lo scudetto – e prima o poi lo dirà – bisogna fare una fatica da matti. Guai a guardarlo in cagnesco (vero Allan e Milik?), guai a dire qualche parole fuori posto (chiedere a Maksimovic): con lui bisogna correre, impazzire di recuperi e rincorse, aggredire spazi, pallone e avversari. E lavorare ogni giorno, anche due ore. Come con Sarri. Perché è questo che voleva la squadra ed è questo che continua a volere. Fonte: Il Mattino