ESCLUSIVA – Maurizio De Giovanni: “La sentenza Juventus-Napoli? Ha vinto la testardaggine del nostro calcio”

La sentenza del Giudice Sportivo e la sfida contro l'Atalanta nell'intervista al nostro scrittore napoletano

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Il Napoli ieri pomeriggio ha ricevuto dal Giudice Sportivo Mastandrea la sentenza e al momento la penalizza sul campo e in classifica. In attesa dei prossimi ricorsi e di poterla alla lunga spuntare, si pensa al campo, con la sfida contro l’Atalanta. Ilnapolionline.com ha intervistato lo scrittore Maurizio De Giovanni sui vari temi del momento in casa azzurra.

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Ieri pomeriggio è arrivata la sentenza del Giudice Sportivo Mastandrea. Pesante stangata al Napoli, cosa ne pensi in merito? “Era un verdetto che mi aspettavo, perché siamo nell’ambito sportivo, perciò anche nei prossimi due ricorsi temo che la situazione resterà così com’è. Purtroppo il mondo del calcio è compatto nella sua testardaggine nel difendere le sue idee. Questo sport, nonostante i numerosi contagi deve andare avanti, anche se le positività sono in aumento, ma rinviare la sfida contro la Juventus avrebbe creato un precedente e dovevi fare così per le sfide di Verona-Genoa  oppure il derby di Milano. Il Napoli aveva tutto l’interesse nel giocare la sfida, la Juventus non era ancora rodata con il nuovo corso di Andrea Pirlo, mentre gli azzurri avevano le armi per potersela giocare. Se mai si dovesse recuperare la gara, le condizioni saranno diverse, ma ci auguriamo che davvero il club possa ribaltare al Consiglio di stato o al Tar il tutto”.

Stanno aumentando nel mondo del calcio i casi di positività, non ultimo il Parma con ben 4 casi. E’ davvero un momento delicato per lo sport in generale. “Non ci dobbiamo sorprendere di tutti questi casi, basta pensare che per il tempo di incubazione è di sette giorni, soprattutto per avere tamponi negativi. Le squadre giocano anche due o tre gare a settimana, senza contare gli allenamenti, perciò il rischio di positività è molto elevato. Il protocollo ad oggi non consente il rinvio delle gare, ma quello di disputarle, ma è chiaro che questo purtroppo non è sport a livello di competizione. Bisognerebbe fare come nell’Nba, vivere in una bolla e poter giocare nei tre mesi nella stessa zona, però da noi tutto ciò non è possibile”.

Passando al Napoli, quest’anno la squadra non solo non ha ceduto, ma in alcuni reparti si è rinforzato. Cosa ti aspetti da qui a fine stagione? “Non so se questa squadra sia la più forte dell’era De Laurentiis, solo il campo ce lo dirà, però è una compagine competitiva. Le prime due gare il Napoli ha dimostrato che ha i mezzi per potersela giocare con tutti, c’è da vedere ad esempio Osimhen se si confermerà anche nelle prossime sfide. L’unico punto interrogativo è sulla fascia sinistra, dovesse recuperare Ghoulam sarebbe perfetto, perché forse dal lato mancino non abbiamo alternative. C’è fiducia per questa stagione e sono certo che potranno fare bene su più fronti”.

Infine sabato c’è Napoli-Atalanta al San Paolo. Temi che questa sentenza possa condizionare la squadra di Gattuso? “Non credo proprio, anzi potrebbe essere un motivo in più per scaricare la rabbia in campo e dimostrare tutta la sua forza. L’Atalanta in questo momento esprime un calcio spettacolare, ha diversi elementi che possono fare la differenza, a cominciare dal “Papu” Gomez. Peccato che a noi mancherà Lorenzo Insigne che è l’omologo dell’argentino degli orobici, sarebbe stato anche una bella sfida tra estro e talento infinito. Tra l’altro l’assenza del nostro capitano si è visto anche in Nazionale, che non ha mostrato quell’imprevedibilità nelle due gare di Nations League. Mi auguro che sabato possa essere una grande partita e che vinca il migliore”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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