Ci vuole (il) giudizio
Il martedì, in genere, tocca al giudice sportivo, però Gerardo Mastrandrea, il 6 ottobre, non può decidere ma semplicemente congelare il verdetto, nell’attesa che arrivi il supplemento di indagine sull’assenza del Napoli a Torino, che dinnanzi al provvedimento della Asl ha dovuto rispondere «obbedisco» e che comincia a fare la voce grossa, con l’avvocato Mattia Grassani, quando cominciano a profilarsi le interpretazioni più libere sulla possibilità che la sconfitta a tavolino per 0-3 possa essere «ammorbidita» con una penalizzazione per eventuali o presunte irregolarità nel rispetto del Protocollo.
«Il Napoli non accetterà sanzioni neanche minime ed una cosa deve essere chiarissima. In caso contrario, verranno percorsi tutti i gradi di giudizio che l’ordinamento statuale prevede e non si potrà fare a meno di rivolgersi all’autorità giudiziaria ordinaria. Partire per Torino avrebbe determinato la commissione di un reato, previsto e punito dall’articolo 650 del codice penale. Oltre a mettere in pericolo una moltitudine di soggetti». E mercoledì, vada come vada, una partita si chiuderà e un’altra potrebbe profilarsi all’orizzonte. Perché le strade del calcio, si sa, talvolta restano misteriosamente infinite. Fonte: CdS