Arek Milik: “Fuori dalla lista del Napoli? Non mi è piaciuta la comunicazione. Nessuna “guerra” con il club”

Lunga intervista ad un media polacco da parte di Milik, un'estate per lui non semplice

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Gli ultimi mesi per Arek Milik al Napoli non sono stati semplici, tra il mancato rinnovo, accordi con alcuni club saltati all’ultimo momento fino all’esclusione dalla lista serie A e Uefa. Il bomber polacco ai microfoni di Sportowefakaty.pl racconta come sono andati i fatti. “Il Napoli voleva prolungare e mi ha messo di fronte a un bivio: firmare il rinnovo o andarmene. Ho deciso di provare qualcosa di nuovo altrove. Il mio agente stava cercando una nuova soluzione, alcune squadre si sono interessate e abbiamo parlato. La pandemia però ha complicato le cose, anche per altri calciatori oltre a me. Non voglio fare i nomi delle squadre che mi hanno cercato ma la verità è che per alcune proposte io avevo dato il via libera ma le squadre in questione non hanno trovato l’accordo con il Napoli e io sono dovuto restare”.

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Cosa è successo con la Roma? “Ho fatto le visite e sono andate bene. Il club aveva anche fatto un annuncio in merito. Però non voglio dire a quale squadra sono stato più vicino. Anche se confermo che si tratta di una squadra italiana” .

I tifosi del Napoli l’hanno accusata di pensare solo ai soldi, cosa ne pensa? “Se il mio futuro dipendesse dai soldi, avrei rinnovato già col Napoli perché le condizioni dell’offerta era molto buone. La vita di un atleta è bella ma breve. Ho 26 anni, voglio crescere e diventare un calciatore migliore. Credo che questo sia il momento giusto per tentare una nuova sfida. Sono una persona che segue le proprie sensazioni. Fare qualcosa contro me stesso non ha senso. Negli ultimi mesi molte cose sono state fraintese ed esagerate. Per esempio non c’è mai stata ostilità da parte mia nei confronti del Napoli. Volevo risolvere tutto professionalmente. Ho grande rispetto per la società dove ho trascorso quattro anni meravigliosi. Rispetto il Napoli e i suoi tifosi. Ho giocato buone partite e altre meno buone, ma ho deciso di cambiare ed è una mia decisione. Ai giornalisti italiani piace aggiungere un po’ di dramma anche alle cose semplici. Vivono di calcio, la respirano e ne discutono tutti, tutti i giorni ma non tutte le informazioni sono corrette”.

C’è mai stata una guerra tra lei e il Napoli? “Da parte mia è un approccio che non esiste. Capisco che i tifosi possano avere reazioni diverse a causa delle notizie scioccanti sul mio conto, è un business anche quello e lo capisco. A volte un calciatore ne soffre ma spero che dopo queste parole i tifosi capiscano la mia prospettiva e l’intera situazione. Posso assicurarvi che il rispetto per la società non è mai mancato. Ho sempre voluto lasciare il club in armonia. Non puoi incolpare un giocatore perché è rimasto se non è colpa sua. Il Napoli non ha parlato con le società che mi volevano”.

De Laurentiis? “Abbiamo sempre avuto rapporti normali. Il presidente la pensa come vuole e non credo sia stato influenzato dai media”.

Cosa è accaduto quando ha saputo che era stato escluso dalle liste del club per Serie A ed Europa? “L’ho saputo dalla stampa. Mi aspettavo questa decisione ma la mancanza di comunicazione da parte del club non è professionale. Credo di non essere stato trattato bene. Ci sono anche altri giocatori che non hanno rinnovato ma per loro tutto è tranquillo. Sono stato il capocannoniere della squadra nelle ultime due stagioni e ho dato sempre il 100%. Non ho rimpianti per ciò che ho fatto e ciò che ho deciso. Soffrirò un po’ ma resisterò”.

Pensa di parlare col club e col presidente? “Non so se un colloquio possa cambiare qualcosa. Vedremo, sono disposto a collaborare. Fino alla fine del mio contratto mi allenerò e nel caso giocherò come meglio posso”.

Gli allenamenti? “Ci siamo allenati in piccoli gruppi. Ho iniziato a lavorare così dopo una settimana dalla fine del ritiro. Nessuno ci ha fatto sentire che qualcosa era cambiato, come giocatori che potevano andare via. Non so se proseguirò ad allenarmi normalmente, nessuno mi ha ancora detto niente. Fisicamente sto bene. Mentalmente dico solo che ho ricevuto una valanga di messaggi dopo il 5-1 contro la Finlandia con tante critiche. Qualcuno ha offeso anche la mia famiglia”.

L’odio virtuale si è tradotto anche dal vivo? “I tifosi del Napoli mi hanno avvicinato chiedendomi se stavo andando via ma nessuno è stato aggressivo o ostile. Purtroppo spesso la gente legge delle cose e crede a ciò che gli viene raccontato, per quello poi offende via social”.

Ci sono state delle polemiche anche sul ristorante che ha aperto in Polonia, perché? “Noi giocatori del Napoli abbiamo contratti strutturati affinché il 100% dei diritti di immagine finiscano al club. Qualcuno potrebbe accusarmi di aver agito diversamente col ristorante, ma questo non cambierà niente per il mio addio. Queste cose vengono risolte in poche ore”.

Fonte: Sportowefakaty.pl

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