Diritti TV Champions League: Amazon debutta come pretendente
Dove vedremo la Champions League nelle prossime tre stagioni a partire dall’annata 2021-2022? Intanto oggi conosceremo le offerte presentate dai differenti broadcaster che dovrebbero succedere a Sky e a Mediaset. Sempre che le due emittenti non riescano a strappare la conferma dei diritti. Difficile che la cifra di 300 milioni versata per l’ultimo triennio possa essere confermata, si vincerà con numeri inferiori anche per gli effetti delle incertezze legate alla situazione Covid. Dazn avrebbe presentato offerte per tutti i pacchetti in palio. E ci sarebbe fra i concorrenti anche il debutto di Amazon, che ha conquistato per la prima volta una delle offerte in palio per la trasmissione delle partite della maggiore competizione europea in Germania. Fra l’altro, l’Italia è l’ultimo Paese, fra i big europei che deve ancora assegnare i diritti. L’apertura delle buste è prevista per le 10 di oggi, ma i tempi per l’assegnazione non saranno immediati.
“RAI, PERCHÉ NO?“— Ma ieri si è parlato anche di chi alla gara ha deciso di non iscriversi. Cioè la Rai. E la scelta di Viale Mazzini è stata contestata duramente dai sindacati. “Se confermata, la notizia che la Rai non avrebbe presentato alcuna offerta per la Champions sarebbe gravissima. Una scelta inspiegabile e inaccettabile – hanno scritto in un comunicato l’esecutivo dell’Usigrai e il comitato di redazione di Rai Sport -. Gli eventi sportivi sono sempre il picco degli ascolti televisivi. Questo non vuol dire spendere cifre astronomiche, ma non provarci neanche è un comportamento miope e autolesionista che non coglie la differenza tra investimenti e costi”.
QUANTI PACCHETTI— Il bando per i diritti Champions League è molto diversificato. C’è un pacchetto che riguarda 16 partite di martedì, stesso criterio per quello con 17 gare per il mercoledì. Poi la soluzione che prevede l’acquisto di tutte le partite. Con una eccezione: la finale. Che farà storia a parte. Fonte: Gazzetta dello Sport