Messo da parte il discorso relativo al fondo che sarà partner della Serie A, il tema d’attualità tornerà a essere quello relativo al campionato. I proprietari hanno la volontà di portarlo a conclusione, altrimenti si andrebbe incontro ai tagli dei broadcaster per i diritti tv (con Sky c’è ancora in corso la battaglia legale per l’ultima rata del 2019-20…), ma al tempo stesso la situazione del Paese e pure dei contagiati in A non fa dormire sonni tranquilli. Soprattutto quei presidenti che per alcune partite avranno una rosa decimata dalle positività e perderanno punti. La vicenda Juve-Napoli, con lo stop imposto dall’Asl partenopea, in tal senso non aiuta. Facile immaginare che, se la situazione sanitaria tornerà a essere grave come lo scorso marzo (cosa che nessuno si augura), il partito del “fermiamo definitivamente il campionato” riprenderà fiato. Anche perché a giugno ci sono gli Europei, stavolta “impossibili” da rimandare. Per la Figc e la Lega potrebbero arrivare altri giorni non facili. Non concludere la Serie A porterebbe ad abbattere i salari dei calciatori, ovvero la principale uscita per tutti i proprietari. Fermo restando che qualche presidente vedrebbe di buon occhio uno “sconto” da parte dei loro dipendenti, o almeno una maggiore pazienza nel ricevere le mensilità, anche se il torneo andasse avanti.
Fonte: CDS (Ramazzotti)