«Abituarsi alla rinuncia». È il concetto che esprime un tecnico abituato a prendersi tutto, persino un Mondiale: Marcello Lippi. Prima che scoppiasse il caso Napoli, l’ex CT della Nazionale aveva fatto un punto sul calcio italiano a Radio Deejay: «Pensiamo a dove eravamo tre o quattro mesi fa. Oggi dobbiamo leccarci i baffi perché la vita va comunque avanti. Non si può avere tutto e il calcio lo insegna: sarebbe bello avere 15 o 20 mila tifosi allo stadio, con pazienza ci arriveremo».
Lippi ha allenato sia la Juventus sia il Napoli e ha visto crescere Pirlo e Gattuso, i tecnici che si sarebbero dovuti affrontare questa sera nel big match dello Stadium: «Rino ha una squadra collaudata e ha già ottenuto risultati importanti. Andrea deve utilizzare il campionato per fare delle verifiche. A Roma, nonostante tutto, in 10 contro 11 la squadra è riuscita a pareggiare».
A Lippi non piace la regola dei 5 cambi («la trovo ingiusta, favorisce le big») e ha un’idea chiara sulle gerarchie della Serie A: «La Juve è sempre favorita, ma il divario con le altre è diminuito. Anzi, in qualche caso si è persino azzerato. L’Atalanta fa il calcio più bello e non è andata in semifinale di Champions solamente per sfortuna. Il Napoli? È sottovalutato». Fonte: CdS