Veleno. Equilibrio. Mentalità. Sono le tre parole d’ordine del codice Gattuso. Domenica sera il Napoli si è ritrovato primo in classifica e prepara la gara contro la Juventus. E alla sfida Gattuso ci arriva con un Napoli che ha trasformato nella tecnica, nella tattica e nel carattere. Prima di arrivare in serie A ha sgobbato in lungo e in largo, nessuno gli ha mai regalato niente. Ed è evidente che questo è stato il messaggio che per primo ha inviato ai suoi giocatori: io non regalo nulla a nessuno, perché nessuno ha regalato nulla a me. E così, Lozano, Mertens, ma anche Koulibaly, Hysaj, Manolas, hanno capito immediatamente che era necessario cambiare rotta. Volevano lavorare e hanno trovato uno che li fa lavorare. Anche due ore durano gli allenamenti. Di tattica e di tecnica. Alza spesso la voce, anche in giornate di poco conto. Come a Parma, a luglio, tra il primo e il secondo tempo. In questi mesi napoletani ha ampiamente dimostrato di essere un tattico non di poco conto perché il Napoli, sia che giochi con il 4-3-3 o con il 4-2-3-1, è capace di mutare in base alle esigenze. Il divulgatore Gattuso ha studiato tanto e si vede: alterna l’uso della tecnologia (i dati fisici sui giocatori ne orientano l’allenamento in tempo reale) all’istintiva gestione del gruppo. Anche per questo il match con la Juventus ha per il tecnico calabrese un significato speciale: per arrivare a questo appuntamento, Rino ce ne ha messo di anni. E questa fame è la stessa che ha ritrovato il suo Napoli.
Il Mattino
Commenta