La Figc non vorrebbe attendere il 7 ottobre per mandare dei segnali positivi al mondo del calcio, ma sarà il prossimo Dpcm ad essere decisivo. Il Cts è fortemente contrario a riaprire gli stadi, ritiene che sia impossibile controllare i flussi di entrata-uscita e il distanziamento in tribuna. Non basta il fatto che tutti avrebbero le mascherine. Ieri Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha spiegato: «Aspetterei il 7 ottobre: c’è una piccola presenza negli stadi ora, ma il calcio è unico e non può essere diverso tra Serie A, B o Dilettanti. A breve aspettiamo risposte dal Cts su alcune nostre richieste. Abbiamo condiviso la priorità di aprire prima le scuole, ma se i risultati saranno incoraggianti mi auguro e credo sia giusto cominciare ad aprire gradualmente gli stadi in modo da allinearci a tutti gli altri paesi europei». Particolare, poi, il passo in avanti fatto dal direttivo della Lega di serie C. «Abbiamo elaborato e presentato una proposta – dichiara il presidente Francesco Ghirelli – che consenta un’apertura graduale dei nostri stadi, in sicurezza, nella misura del 25-30%, già a cominciare dalla prima giornata di campionato». Insomma, secondo la Lega di C potrebbero assistere più spettatori al derby Avellino-Turris che non a Napoli-Genoa. Il cortocircuito appare totale.
Il Mattino