Il Veneto riapre stadi e palasport (nonostante le disposizioni e l’invito alla cautela del ministro agli Affari Francesco Boccia). Gli spettatori possono assistere agli eventi sportivi, al massimo 1.000 negli impianti all’aperto e 700 in quelli al chiuso, nei quali sia possibile la preassegnazione dei posti a sedere. L’esempio veneto è stato imitato poche ore dopo dalla lombardia. Anche il governatore Attilio Fontana ha firmato un’ordinanza che «apre» gli stadi a 1.000 tifosi e e gli impianti al chiuso a 700.
Ma il «fai da te» delle Regioni (l’Emilia aveva già dato il via libera al pubblico per la serie A e anche il Piemonte è intenzionato a fare altrettanto) ha indotto il ministro Francesco Boccia a convocare un vertice urgente con i governatori e con il ministro della sport Vincenzo Spadafora e quello della salute Roberto Speranza. L’obiettivo è evitare fughe in avanti e trovare regole condivise.
L’ordinanza firmata da presidente del Veneto Luca Zaia, valevole da oggi fino al 3 ottobre prossimo prescrive che i tifosi «hanno l’obbligo di occupare per tutta la durata dell’evento esclusivamente i posti a sedere specificamente assegnati. Con divieto di collocazione in piedi e di spostamento di posto, assicurando tra ogni spettatore seduto una distanza minima laterale e longitudinale di almeno un metro». Già ieri il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini aveva firmato un’ordinanza analoga. E poi erano arrivate le precisazioni del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.
In Veneto gli spettatori devono indossare la mascherina per tutta la durata dell’evento, se al chiuso. All’aperto la mascherina va indossata dall’ingresso fino al raggiungimento del posto e ogni volta ci si allontani. Incluso il momento del deflusso. L’ordinanza inoltre indica «l’utilizzo di tecnologie digitali» per automatizzare l’organizzazione degli ingressi. Evitare «prevedibili assembramenti» e per consentire la registrazione degli spettatori; impone varchi per l’accesso del pubblico per evitare assembramenti nel momento del controllo temperatura e biglietti.
Sarà vietato l’ingresso di striscioni e bandiere. L’ordinanza dispone il deflusso a gruppi degli spettatori al termine della manifestazione. Dovrà essere attivato un servizio di steward con il compito di assistere il pubblico e controllare il rispetto delle misure. L’ordinanza emessa «in attesa delle linee guida di competenza statale relative ai campionati nazionali e internazionali». Alla luce del Dpcm del 7 agosto scorso, prorogato fino all’8 ottobre. «Sussistono i presupposti per autorizzare lo svolgimento delle partite dei campionati nazionali alla presenza del pubblico. Nel rispetto delle disposizioni specificate nel dispositivo». Fonte: Corriere.it