Da Bologna un’innovativa proposta per riportare più spettatori sugli spalti e con maggiore sicurezza. Lo “schermo” protettivo già utilizzato con successo da medici e parrucchieri.
Allo stadio con la visiera. L’idea del professor Nanni: «Non possiamo più aspettare. Con questo dispositivo si riduce il rischio del contagio anche entrando e uscendo da un impianto sportivo» .Uno scudo anti-assembramento che impedisce anche gli abbracci.
Ecco la visiera protettiva anti-covid che può diventare anche un “salva-stadio” o un “salva palazzetto dello sport”. «No, non possiamo più aspettare, è arrivato il momento di mettersi a sedere attorno a un tavolo per ridare almeno in parte gli stadi ai tifosi, anche perché non posso pensare come in uno stadio come il Dall’Ara non debbano entrare e di conseguenza trovare posto almeno 5 o 6 mila spettatori. E’ evidente che ciò vale anche per gli altri stadi, ma confesso che sarei felice se questa iniziativa partisse proprio da Bologna».
A cosa si riferisce il dottor Gianni Nanni, responsabile sanitario del Bologna e rappresentante dei club di serie A nella commissione medica della Figc? Leggete qua. «L’idea della visiera può essere davvero una soluzione importante per consentire di riportare i tifosi dentro lo stadio o dentro al palazzetto, questo è un dispositivo che quanto meno riduce quelli che sono gli eventuali pericoli di un contagio soprattutto di fronte ad un assembramento nel momento dell’entrata e dell’uscita degli spettatori da un impianto». Fonte: CdS