Un campionato dopo l’altro, quasi senza soluzione di continuità. Il Covid l’ha combinata grossa anche nel calcio, bisogna adattarsi e farsene una ragione perché nulla sarà come prima. Il Benevento, però, ci prova a riavvicinarsi alla normalità: ha fatto corsa a sé nel campionato di B, lo ha vinto con ben 7 giornate d’anticipo ed ora è già pronto a tuffarsi nella nuova avventura del campionato di serie A. Lunedì prossimo si parte per il ritiro di Seefeld in Tirol, la Strega sarà la prima squadra italiana a ritrovarsi: «Con uno come Pippo alla guida non poteva essere diversamente». La voce di Pasquale Foggia è divertita, il rapporto con Inzaghi è più che fraterno, per questo ci scherza su: sa bene che se fosse dipeso solo dal tecnico piacentino, il Benevento non avrebbe neanche staccato dopo la fine del campionato.
Parte una stagione anomala, per la quale non sembrano esserci metri di paragone col passato.
«Vero, tutte le anomalie che ha portato con sé la pandemia continuano ad esserci anche nella prossima stagione. Termina un campionato strano, ne inizia uno ancora più inconsueto. Mentre noi partiamo per il ritiro, ci sono squadre di B che stanno giocando i playoff e alcune di A ancora alle prese con le Coppe Europee. I tempi sono ristrettissimi, tutto è alterato. Per questa ragione credo che sia importante da parte nostra ripartire dallo zoccolo duro dello scorso campionato».
Il Benevento ha un gruppo importante, ma bisogna intervenire sul mercato per renderlo ancora più competitivo. Impresa difficile?
«Anche il mercato è anomalo: ci sono società senza direttori sportivi, squadre che ancora giocano e il mercato inizierà solo il primo settembre. Tutto è sfalsato. Ma noi, le linee guida, le abbiamo tracciate da tempo: mi preme solo sottolineare che si stanno accavallando voci troppo fantasiose sul Benevento, che rischiano di farci perdere contatto con la realtà. Noi non vogliamo essere il giochetto di nessuno, andiamo avanti con la nostra linea societaria, seguendo la nostra dimensione».
Il prototipo di rinforzo per i giallorossi rimane dunque quel giocatore pronto a sposare il progetto di una squadra che sappia soffrire e che non perda mai di vista la concretezza.
«Chi viene a Benevento dovrà essere pronto a sputare l’anima per cogliere l’obiettivo. Per questo abbiamo preso Glik, un difensore di grande carattere, vice capitano della Nazionale polacca. Peccato per Remy, ma arriveranno altri giocatori che rinforzeranno il nostro organico. Abbiamo una base importante, un gruppo consolidato che conosce i propri pregi e i suoi difetti».
La lista bloccata degli “over” costringerà il Benevento a inevitabili sacrifici: ci sarà qualche divorzio doloroso…
«Abbiamo le idee chiare anche su questo, sappiamo di dover rispettare i parametri e che gli over a cui possiamo affidarci sono appena 21. Ci saranno scelte dolorose, ma per causa di forza maggiore. Molto dipenderà anche dalle richieste che ci arriveranno per i nostri calciatori».
Sarà importante dotarsi di bravi elementi “under”, possono essere l’ago della bilancia di qualsiasi squadra.
«È assolutamente vero! Ci stiamo lavorando sia nel mercato in entrata che in uscita. Se riusciamo ad individuare giocatori bravi possono essere un’arma in più per una squadra come la nostra. Faremo anche qualcosa in uscita, vogliamo dare la possibilità ad alcuni nostri giovani di acquisire l’esperienza necessaria per essere pronti in futuro».
Alla seconda esperienza nel campionato di massima serie, il Benevento non vuole ripetere gli errori di tre anni or sono: questa volta è arrivato in A per restarci, vero?
«Sarà un campionato bello e affascinante, nel quale affronteremo squadre importantissime. Per noi, dopo il campionato strepitoso fatto quest’anno cambia tutto, ma faremo qualsiasi cosa per portare a casa la salvezza. Lotteremo con tutte le nostre forze, non molleremo mai dalla prima all’ultima giornata». Fonte: CdS