Un classico, ormai: Gattuso si arrabbia e la squadra rialza la testa con orgoglio lottando fino alla fine. Anzi, ieri il Napoli ha fatto anche di più: la rimonta, e dunque il segnale di un carattere ancora vivo, e poi l’11ª vittoria in campionato e la 15ª in assoluto da quando c’è Rino in panchina. Il modo migliore di rispondere alle critiche rimediate dopo la serataccia di Bologna.
«A questo gruppo non si può dire nulla perché fa sempre risultato».
Bastonate quando serve e poi abbracci, il tecnico azzurro è così. E poi anche un po’ preoccupato per il problema rimediato da Mertens intorno alla mezzora del primo tempo: un campanello, estremamente fastidioso, in vista del ritorno degli ottavi di Champions con il Barça. «Ha preso una ginocchiata, spero che non sia nulla di grave». A proposito di Barcellona: in Catalogna la pandemia è tornata prepotentemente. «C’è preoccupazione, ma comunque valuterà De Laurentiis».
NON è CALCIO
E allora, l’analisi di Gattuso. Come sempre molto obiettiva, realistica. A cominciare dalla valutazione di tutto quello che sta accadendo dopo la quarantena: «Questo non è calcio: è un altro sport».
Cioè: «E’ vero che ruotiamo tanti calciatori, ma il fatto di giocare ogni tre giorni e senza pubblico ti fa pensare che questo non è calcio: i giocatori non sono robot».
E ciò significa che va bene, le ramanzine (diciamo così) sono salutari, ma Rino sa bene che bisogna anche mettersi nei panni dei suoi: «A questa squadra non si può dire nulla: è vero che a volte mi arrabbio come a Bologna, dopo un secondo tempo regalato, però il Napoli fa sempre risultato».
Ieri è tornata la vittoria: «Ce l’abbiamo messa tutta, si è carpita la voglia di vincere a ogni costo: questo risultato ci permette di lavorare con maggiore serenità».
Peccato per il gol subito. Anche ieri: da quando è ricominciato il campionato, gli azzurri hanno blindato la porta soltanto con il Verona. «Non penso che sia mancanza di equilibrio: più che altro capita spesso che gli avversari facciano un tiro e segnino. Sintomo di un po’ di sfortuna».
DRIES E BARCELLONA
La buona sorte, invece, dovrà aiutare Mertens, fuori dopo una trentina di minuti per infortunio: «Ha preso un colpo a un gluteo e non riusciva a correre con fluidità».
Oggi sono in agenda ulteriori accertamenti. «Spero che non sia nulla di grave».
Con il Parma non ci sarà, a prescindere, ma il mirino è su Barcellona. Sul bis degli ottavi di Champions: «Speriamo di arrivare nel migliore dei modi all’8 agosto».
Sotto ogni punto di vista. Notizie a dir poco preoccupanti arrivano dalla Catalogna in merito ai casi di Covid-19. «Non ci ho messo becco perché non è il mio lavoro: è normale che ci sia preoccupazione, ma comunque sarà il presidente a vedere cosa fare insieme con i suoi uomini».
Il lavoro di Gattuso è preparare al meglio la squadra: «Negli ultimi due mesi abbiamo fatto cose importanti, ma dobbiamo aggiustare qualcosa. Creiamo tanto ma non la buttiamo dentro e poi ci vengono due volte contro e ci fanno gol».
Fabio Mnadarini (Cds)