Ieri mattina al Caffè Gambrinus, all’interno della sala, c’è stata la presentazione del libro “Grazie Ameri a te Valenti: nel cinquantenario di novantesimo minuto, leggende, miti e finanche storie vere”, si è parlato della trasmissione storica della Rai, ma anche del momento del Napoli. Ilnapolionline.com era presente ed ha intervistato il giornalista Salvatore Biazzo.
Ieri mattina c’è stata la presentazione del libro, dove si menziona della trasmissione Novantesimo minuto. Ce ne potrebbe parlare? “Novantesimo minuto fu un idea di tre giornalisti napoletani: Baridson, Pascutti e Paolo Valenti. Quest’ultimo è nato a Milano, ma nel tempo divenne partenopeo ed è diventato una trasmissione dove ha raccontato le emozioni del calcio. Lo scopo di Novantesimo minuto era quello di regalare agli appassionati di questa disciplina, racconti in maniera semplice, ma che fossero reali, veri e sono contento che abbia avuto successo”.
Lei ha parlato di emozioni per i tifosi, cosa provavate quando c’erano persone che trasmettevano in voi la passione per questa disciplina? “Eravamo felici perché significava che avevamo centrato l’obiettivo, del resto raccontare emozioni era lo scopo di Novantesimo minuto. Era un periodo dove il calcio in Italia aveva dei valori, non c’era il business che oggi invece è un tema importante, perciò siamo contenti di aver raggiunto lo scopo”.
Per lei un calcio senza tifosi allo stadio, come lo vede attualmente, in periodo anche di Coronavirus? “Per onore di verità già in passato si sono viste partite a porte chiuse e purtroppo non è lo stesso calcio visto che i tifosi sono una parte fondamentale di questo sport. E’ chiaro che oggi è un momento di emergenza, visto il Covid-19, mi auguro che si possano riaprire gli stadi per il bene di questo sport”.
Lei che ha vissuto il Napoli di Bianchi, crede che Gattuso possa assomigliare al tecnico nativo di Bergamo? “Io credo che sia più Ancelotti simile a Bianchi, perché entrambi avevano il problema in casa, perciò hanno dovuto navigare a vista. Gattuso credo che sia riuscito a vincere, rispetto a Sarri che non c’è riuscito in tre anni”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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