Younes parla degli allenatori che hanno segnato la sua carriera

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In una lunga intervista a Der Spiegel, il tedesco Amin Younes ha raccontato gli ultimi anni di carriera, dalla Germania all’Ajax fino all’approdo a Napoli. «Ho avuto tanti grandi allenatori, ma senza Horst Hrubesch incontrato nella selezione Under21 la mia carriera sarebbe stata diversa. Abbiamo ancora oggi un ottimo rapporto» ha detto.

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«Poi ho trovato Favre al Borussia Monchengladbach e con noi fece un lavoro magnifico portandoci alla qualificazione Champions. All’Ajax ho imparato ad avere convinzione nelle cose che si fanno in campo: la nostra identità ci portava a esprimere un bellissimo calcio. Anche Joachim Löw mi ha colpito: sono rimasto impressionato in nazionale dal grande lavoro che fa ogni giorno, fermandosi a ogni dettaglio».

 

Negli anni di Napoli già due guide diverse: «Ancelotti è una persona molto rilassata, caparbia, ci sono stati diversi momenti difficili a Napoli ma li ha sempre affrontati con grande calma» ha continuato Younes. «Non avevo mai visto un allenatore così gentile. È un modo di allenare che è perfetto per gestire un gruppo di grandi campioni: a Cristiano Ronaldo o Kakà non devi insegnare molto ma devi saperli gestire insieme agli altri compagni. Con Gattuso all’inizio è stato difficile, ma mi sono allenato tanto durante il lockdown e ho avuto le mie chances. Mi ha convinto, diventerà un grande allenatore, ha portato in campo ciò che aveva come giocatore, non è un caso aver vinto la Coppa Italia». Fonte: Il Mattino

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