Su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Gianluca Ciotti, avvocato:
“I fatti sono i seguenti: Nicolosi viene in possesso dell’email da contenuto diffamatorio riferibili a Rosario D’Anna. Il fatto è imputabile ad un solo componente, dunque, non all’intero comitato. Chiede l’autorizzazione a procedere nei confronti di D’Anna, ma legalmente è un po’ eccessivo. Il presidente dell’AIA dice che questa email non sarebbe imputabile a D’Anna e quindi Nicolosi propone denuncia contro ignoti. A questo punto la Procura individua D’Anna come estensore di questa email e Nicolosi viene sottoposto ad una sanzione per ben due anni per non aver chiesto autorizzazione ed in secondo grado su appello della Procura arbitrale, gli viene ritirata la tessera. Il sistema di indagine sportiva non è così importante o capace di dare risposte come quello istituzionale. D’Anna è stato assolto dinanzi la corte federale della FIGC. La questione penale è stata rinviata a giudizio ed ha avuto un esito probatorio diverso”.