12 punti. E’ questo il distacco e ad inizio luglio ci sarà lo scontro diretto a Bergamo. Gli azzurri hanno messo in bacheca un trofeo e hanno conquistato la qualificazione all’Europa League, nessuna delle due era scontata finché c’è stato Ancelotti in panchina. Gattuso ha svolto un lavoro in profondità che gli ha consentito di conquistare la considerazione della squadra e della piazza, rendendo automatica la riconferma da parte di De Laurentiis, che non vedeva l’ora di aprire un nuovo ciclo. La festa per la vittoria sulla Juve (e su Sarri) non è terminata nella notte tra mercoledì e giovedì. È andata avanti con eventi che hanno coinvolto i giocatori, il tecnico, lo stesso presidente. E questo rischia di avere un effetto sulla concentrazione per la partita a Verona – la prima della squadra in campionato post lockdown – anche perché di fronte c’è un avversario motivatissimo, che ha un punto in meno in classifica e proverà a scavalcare il Napoli (intanto agganciato dal Milan che ha sbancato Lecce). I gialloblù di Juric, però, hanno giocato sabato mentre la finale degli azzurri all’Olimpico risale a mercoledì: potrebbero avvertire la fatica.
Il Mattino