Gattuso ti entra nell’anima. Gli azzurri e la città pazzi di Rino
Il tecnico di Coregliano Calabro ha ribaltato una stagione che sembrava deludente
Il calcio passa, gli uomini restano: e Rino Gattuso, l’allenatore che ha letteralmente resuscitato un Napoli stravolto da troppe problematiche di gruppo e in piena crisi tecnica e di risultati in campionato a dispetto di una marcia trionfale in Champions, è già entrato nell’anima dei suoi giocatori e della città. E sia chiaro: la conquista della Coppa Italia ha un peso decisivo, è innegabile, però sono altre le corde che Rino è riuscito a toccare: «Io sono spontaneo, gioco su un solo tavolo. Penso che piaccia». Eccolo, il signor Gattuso: valori d’altri tempi, fedele a se stesso e la verità come religione. Un uomo vero, appunto: «Sono il miglior amico dei calciatori, ma quando si allenano sono il peggior nemico». La grandezza di un leader è tutta qui: riuscire a guadagnare il rispetto attraverso l’umiltà e il lavoro. Con la semplicità: e lui ci è riuscito, altroché; e poi ha conquistato anche la stima e la fiducia di De Laurentiis, tant’è che ormai il rinnovo è davvero una formalità. Bene, benissimo, però guai ad esagerare: «Felice per la coppa, certo, ma ora abbiamo il dovere di onorare il campionato e la Champions: a Barcellona non andremo mica in vacanza, ce la giocheremo».
Fabio Mandarini (CdS)