A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità di Napoli-Juve
Gli spunti sulla finale tra Napoli e Juventus
Napoli-Juventus- Gli azzurri trionfano per la sesta volta nella sua storia in Coppa Italia, battendo ai calci di rigore i bianconeri.
Da oggi parte una nuova rubrica che ha come obiettivo regalare un’analisi in chiave ironica sulla gara Napoli-Juventus.
- L’inno nazionale non fischiato: è vero il calcio al tempo del Covid è purtroppo privo di pubblico ma per la prima volta abbiamo potuto goderci l’inno di Mameli senza quel fastidioso sottofondo di fischi
- L’innovativa grafica Rai: mancava soltanto che ci mettessero la statistica su quanti messaggi whatsapp abbia mandato Higuain agli amici (magari in rosso paonazzo dopo il rosso chiaro e il rosso scuro)
- Il bambino predestinato: mentre Raiola continua a far passare per fenomeno un buon portiere come Donnarumma, Meret si prende il palcoscenico alzando il suo primo trofeo, dopo una Champions da protagonista
- La partita equilibrata a chi?: due pali e almeno altre tre parate del fenomeno di tutti i tempi Buffon la dicono lunga su chi abbia meritato di vincere…
- Quarant’anni e mai un rigore: occhio Buffon è un fenomeno e anche ieri sera lo ha dimostrato, ma ha una pecca: non para mai un rigore decisivo (coppa del mondo del 2006 inclusa)
- 11 contro 11 non ci battono mai in finale: tempi duri quando l’arbitro è il migliore in campo, tre finali su quattro vinte negli ultimi anni contro i bianconeri e l’unica persa (nella storia conosciuta come il “SACCHEGGIO DI PECHINO”) che ha richiesto in campo il miglior Mazzoleni e un gardalinee che parlasse il macedone (roba da CR7)
- Le bambole che non si pettinano da sole: “Ora abbiamo ritrovato voglia di lottare” la frase di Koulibaly che ha mortificato il vecchio coach azzurro che forse pensava di meritarsi credito solo perchè aveva vinto anni prima (neanche pochi) in altre squadre. Il pubblico napoletano è esigente e apprezza chi ha voglia di sporcarsi le mani e non chi si lustra le coppe altrui da solo..
- Una coppa a testa: ci va benissimo che il nostro vecchio profeta Sarri (che delusione ogni volta che parla, oltre ai danni che provoca) ha dichiarato di aver vinto una coppa in Serie D, così siamo pari..
- Le statistiche non aggiornate: già perchè Sarri stavolta non si è potuto presentare sciorinando quei numeri farlocchi, come se il possesso palla (62% Napoli) avrebbero potuto compensare una sconfitta tanto netta quanto meritata
- La voglia di vincere di Rino: fuori Zielinski-Mertens-Ruiz-Rui, dentro Allan e Hysaj E tutti a pensare ma questo è pazzo? No, perchè Gattuso aveva un progetto chiaro in testa: vincerla prima del 90′ ed è stato solo un dettaglio che la palla non sia entrata al 91′ su quel calcio d’angolo.
Articolo a cura di Marco Lepore