Gattuso: “«La città è molto passionale. Noi possiamo dargli una gioia grande»
Gattuso sa di avere grandi meriti se il Napoli è arrivato fin qui a Roma. Lui è l’ariete che ha riportato la squadra in alto, ripartendo dai cocci lasciati da Ancelotti. C’è una coppa a portata di mano e il coraggio – di sempre- di sfidare la Juventus senza paura, con la sfrontatezza del suo calcio verticale, molto italiano per l’ecletticità tattica e il coraggio di sapersi difendere molto moderno per la furibonda immediatezza con la quale, poi, dimostra, di saper scarnificare gli avversari.
«Abbiamo preparato la partita lavorando e facendo recuperare i giocatori. Io e il mio staff abbiamo visto tanti video sulla Juventus. Sarà una finale difficile contro una formazione forte nella mentalità, con calciatori da sempre abituati ad appuntamenti di questo tipo. Aggredirli? In questo momento non siamo bravissimi ad aggredire l’avversario, dobbiamo giocare con le nostre armi»,
dice Gattuso parlando alla Rai. «Sarri? Mi piace tutto di lui.Ho fatto tanti copia e incolla in questi anni, come gioca la linea di difesa, come palleggia. Di lui mi piace tutto, poi un allenatore bravo ci deve mettere anche del suo».
Gattuso dà il giusto peso a questa serata: è solo una tappa, non certo un traguardo. «La vittoria in Coppa Italia non chiuderebbe un cerchio per me, ho 42 anni, ho ancora tanto davanti come allenatore. La testa è soltanto per centrare l’obiettivo. Cristiano? Non basta un singolo giocatore per limitarlo. Penso che negli ultimi anni il calcio sia cambiato tanto. Nel 2007 ero un calciatore ed ero duro su Cristiano Ronaldo, ma non picchiavo. Non l’ho mai fatto».
Pensa ai tifosi, il feeling è totale. «La città è molto passionale, non ti fa mancare mai il calore, in questi giorni sono stati vicini a me e alla mia famiglia, il livello della vita è altissimo, si vive bene, la città è molto calorosa. Noi possiamo dargli una gioia grande».
Alla fine dell’allenamento, lunghissima seduta di calci di rigore, con Lozano apparso giù di tono morale negli ultimi giorni, impeccabile dal dischetto. Fonte: Il Mattino