Gli Osservatori Arbitrali potranno entrare nello stadio

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Osservatori arbitrali: strano caso

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In deroga a quanto previsto anche dall’ultimo documento contenente le “Indicazioni generali per la pianificazione, organizzazione e gestione delle gare di calcio professionistico a porte chiuse, finalizzate al contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”. Gli OA (Osservatori Arbitrali) potranno entrare allo stadio, cosa che inizialmente era vietata: il punto 7 delle «Indicazioni specifiche per gli arbitri» recitava infatti che «saranno azzerate le presenze degli osservatori arbitrali (eccezioni potranno essere valutate per situazioni particolari)».

Nei giorni scorsi, una nota proveniente dalla segreteria della CAN riportava come il presidente Nicchi avesse evidenziato «l’obbligo di ammettere gli osservatori arbitrali in tribuna per le visionature di pertinenza, senza la necessità di andare successivamente nello spogliatoio».

Qualcosa che appare strano. Perché nella loro funzione di crescita di un arbitro, il ruolo degli OA si esplica a caldo, a fine partita. Quando avviene il colloquio con il direttore di gara, facendogli notare cosa è andato in partita ma soprattutto cosa non è andato, dove si può migliorare. Adesso, mandare gli OA (fra l’altro, correndo dei rischi) senza assolvere a questa funzione (è vietato a chiunque entrare nello spogliatoio dell’arbitro) sembra una forzatura. Di certo c’è che gli OA hanno ricevuto una mail. Nella quale li si invita a fare l’esame sierologico con prelievo venoso (a loro spese? Stavolta i rimborsi non vengono menzionati) e di comunicare i risultati al dott. Pizzi (responsabile medico della CAN) e al vice di Rizzoli, Gava. Fonte: CdS

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