Mertens, il più grande spettacolo dopo il Big Bang!
Per Dries anche i complimenti di Diego
Quando scrivi e fai la storia, poi è la Storia in persona a dartene merito e a complimentarsi con te. In una sera “atipica” e dall’ atmosfera irreale, ma d’altra parte i folletti sono abitanti di luoghi fantastici e magici, Dries Mertens, o se volete chiamatelo anche Ciro, ha sovvertito l’ ordine naturale delle cose, almeno di quelle che si credeva avessero un ordine naturale fino a qualche tempo fa ed ha scelto il caos. Quello primordiale, quello pirotecnico, diventando, come attesta il ritornello di una famosa canzone “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”. Sapendo chi è il Big Bang…Perchè se ti impegni le gerarchie le puoi cambiare, anche quelle più radicate. Da eterno subentrante, da esterno, da falso nueve, da piccoletto che gioca a fare la punta centrale, uno scugnizzo biondo (laddove scugnizzo è termine nobile) dallo sberleffo facile e dall’ aria scanzonata, ha puntato l’obiettivo e l’ha raggiunto. Il gradino più alto del trono, quello che l’Olimpo riserva agli dei, quello dove se abbassi lo sguardo vedi i tuoi simili, più o meno, e tutto il paradiso circostante. Anche Diego Armando Maradona, ovvero la Grande Storia, quella per la quale si possono tranquillamente usare tutte le lettere maiuscole, si è unito al coro delle congratulazioni. 122 gol, 122 perle, 122 sorrisi, 122 attimi da incorniciare, 122 espressioni da registrare. Dries Mertens è, da sabato sera, il bomber più prolifico nella storia del Napoli. «Ciao Dries, sono orgoglioso di te. Vorrei che avessimo una squadra sempre più forte e che possa vincere anche un altro scudetto per la gente di Napoli», è stato questo il messaggio di Diego Maradona su Instagram. Un Pibe soddisfatto che ha senz’altro reso felice lo scugnizzo biondo. Due re con un sogno, sicuramente lo stesso. Diego, a Napoli, quel sogno l’ha realizzato e poi lo ha cantato, attraverso “La favola più bella”. Mertens, per il momento, è di sicuro una bella favola, se poi riuscisse a cantarla anche lui…
a cura di Gabriella Calabrese