La stanza dei trofei, chiusa a chiave dal 2014, può tornare a riaprirsi e sarà anche per merito di Gattuso. In modo da dare un senso alla stagione. A Castelvolturno la squadra inizia ad arrivare verso le 10.30, il tecnico è già lì da un po’. I volti sono sorridenti, di sicuro non quelli che l’allenatore si trovò di fronte a dicembre. La notte di novembre resta una ferita, ma quest’ uomo dagli occhi profondi, sta provando a ricucirla: ha messo spalle al muro i bulli del gruppo che erano divisi in piccole fazioni, e dopo ha trovato il bandolo. Mercoledì affronta la Juventus, della quale sa già tutto, Con l’Inter non tutto è andato come si sperava, ma Gattuso se lo aspettava. Però è sereno: sa che il Napoli è una squadra, con tutti i crismi e tutti i sentimenti del caso. Ovvio, forse qualcuno lo ha deluso: Elmas, per esempio. Ma anche Politano. Ed è certo che qualcosa cambierà tra due giorni al cospetto del centrocampo juventino. Dunque, se Fabian starà bene, ma i segnali sono positivi, toccherà a lui la maglia da titolare. Ma una chance ce l’ha anche Allan, il cui ingresso in campo è apparso di grande impatto. Difficile il recupero di Lobotka mentre Mertens ha dosato le forze ma scenderà in campo all’Olimpico regolarmente. Da oggi, dopo il break soprattutto mentale di ieri, Rino inizierà a parlare ai suoi della Juventus, di come affrontare Ronaldo e tutti gli altri. Il modello di riferimento sarà la gara del San Paolo.
Il Mattino