Lello Carlino (pres. Napoli femm.): “Siamo pronti per la festa. Progetto una Cittadella per le ragazze”

Il presidente del Napoli femminile ai microfoni de "il Mattino"

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Quando una cosa è nota a tutti ma non la si dice in giro, a Napoli è definita un segreto di Pulcinella. Proprio come la promozione in serie A del Napoli Femminile, squadra che ha dominato il campionato interrotto per il Coronavirus a 6 giornate dalla fine. Il presidente Lello Carlino non si nasconde e ha già pronta la festa.

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Allora cosa manca? «Solo l’ufficialità. Lunedì sera ci hanno detto che è confermata la nostra promozione, ma ancora non poteva essere comunicata».

E lei? «Aspetto, certo, ma intanto abbiamo già festeggiato online con dirigenti, staff tecnico e giocatrici. Perché da quando il campionato si è fermato sono tornate più o meno tutte dalle loro famiglie».

Insomma, finalmente si torna in serie A…. «Sono un tipo scaramantico, non lo nego, ma allo stesso tempo non mi nascondo. Fin da quando sono rientrato nel calcio femminile il mio obiettivo era tornare in serie A con questa squadra».

Rispetto a 12 anni fa, però, il campionato femminile è cambiato molto: cosa si aspetta? «Ora è un campionato molto più competitivo. Quando eravamo in serie A quasi si faceva fatica a trovare 11 giocatrici da mandare in campo, mentre adesso il movimento è in crescita».

Dal prossimo anno ci saranno altre due sfide tra il Napoli e la Juve nel torneo femminile: cosa vuol dire per lei? «Sarà un’esperienza unica giocare a Torino contro la Juve. Ma spero che con le nostre sfide l’odio calcistico tra le due squadre possa svanire. Mi auguro che anche nel calcio maschile si prenda esempio da noi e che tutti i tifosi possano trovare posto pacificamente in tribuna. Le trasferte vietate non mi piacciono».

Ma in serie A non c’è solo la Juventus tra i top club… «Rispetto ai club che hanno anche una squadra maschile, noi abbiamo un budget inferiore, ma possiamo vantare una maggiore competenza. Come capoluogo di regione Napoli è stata la prima. La Juve e il Milan hanno comprato il titolo, mentre noi abbiamo fatto tutta la gavetta».

E dal prossimo anno si torna a giocare a Napoli… «Il mio progetto è quello di costruire una cittadella del Napoli femminile. Intanto il nostro quartiere generale resta a La Schiana di Pozzuoli, mentre giocheremo le gare casalinghe al campo Caduti di Brema nella zona Nord di Napoli».

Un anno fa di questi tempi si festeggiava il grande successo in rimonta della Nazionale femminile ai Mondiali: non ha paura che adesso i riflettori si siano spenti sul movimento? «I Mondiali ci hanno dato una bella visibilità e spero che adesso non si perda l’entusiasmo. Da questo punto di vista mi auguro che l’Europeo a settembre possa essere l’occasione per rilanciarsi anche perché tra le ragazze un po’ di paura c’è».

Di che tipo? «Le ragazze sono un po’ preoccupate perché dal punto di vista economico non sono tutele. Non è giusto che abbiano solo un rimborso: molte, tra allenamenti e partite, non hanno tempo per lavorare. Siamo dilettanti ma facciamo uno sport da professionisti».

Fonte: Il Mattino

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