Nella Nazionale belga Dries non gioca nella stessa posizione del Napoli

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La più bella gioventù dei giorni nostri (probabilmente) è in quella Nazionale del Belgio nella quale Roberto Martinez a volte deve agire per sottrazione, privandosi di talenti che lasciano stropicciare gli occhi: sono artisti fiamminghi, ma sul serio, si chiamano De Bruyne o anche Hazard (e ce ne sono due della stirpe), Carrasco oppure Witsel; e sono ovunque, in porta (Courtois e Mignolet), in difesa (Castagne, Vermaelen, Alderweireld) o persino in panchina (Origi, Praet, Benteke, Batshuayi). E poi, lì davanti, ci sono anche loro: il principe del gol della nazionale belga, Romelu Lukaku, 52 gol in 84 partite, e Dries Mertens, soltanto diciotto reti in 90 presenze, perché l’area non è mai la sua. E ci sta. Martinez è costretto a scegliere e il centravanti titolare per lui resta Lukaku, mentre Mertens, che ha scoperto recentemente di avere questa vocazione, viene dirottato altrove, in genere tra le linee del 3-4-2-1. E’ un compromesso inevitabile, sa quasi di spreco. Ma è necessario. Fonte: CdS

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